Giappone: l'ira di Pechino e Seul

Giappone: l'ira di Pechino e Seul

Ecco perché la politica estera di Abe è fonte di preoccupazione a Washington

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Le tensioni tra Corea del Sud, Cina e Giappone è fonte di preoccupazione crescente per Washington, soprattutto al fine di creare una risposta coordinata alla minaccia nucleare nord coreana.
Dopo che il ministro degli esteri della Corea del Sud ha rinunciato ad una visita ufficiale a Tokyo, la Corea del sud ha convocato a Seul l'ambasciatore giapponese per protestare formalmente contro la decisione del primo ministro Shinzo Abe di difendere la visita di 163 deputati e membri del governo di rendere vista al tempio di Yasukuni, il mausoleo dove riposano tra gli altri 14 generali giudicati criminali di guerra da tribunali alleati.
Il premier giapponese Shinzo Abe non ha voluto esprimere le sue scuse ufficiali. "E' del tutto naturale onorare gli spiriti dei soldati che hanno dato la loro vita per il paese. I nostri ministri non si spaventeranno di fronte a nessuna minaccia”, ha dichiarato il primo ministro di fronte ad una commissione parlamentare mercoledì 24 aprile. Il ministero della difesa di Tokyo sta anche pensando ad una visita di alcuni rappresentanti delegati a Pechino per ridurre le tensioni, tornate ad un livello molto alto in settimana sulle isole Senkaku-Diayou questa settimana con otto navi governative cinese che hanno violato le acque giapponesi e Abe che ha minacciato l'uso della forza per evitare ogni tentativo di ancoraggio. Il primo ministro giapponese Shinzo Abe aveva promosso di "espellere con la forza" ogni violazione da parte cinese.
Intanto si è concluso nel Brunei un due giorni di vertice dell'Asean iniziato mercoledì 24 aprile ha l'obiettivo di ricucire le relazioni con la Cina e rafforzare il partenariato economico in un momento di crescenti tensioni politiche. Malesia, Vietnam, Filippine e Taiwan, membri dell'organizzazione, si impegnano ad un'azione di collaborazione verso le isole nel mar cinese meridionale estremamente ricche di materie prime rivendicati insieme a Pechino. Nessun riferimento viene però fatto sul come come stilare un codice di condotta comune da seguire sulla vicenda con Pechino che preferisce negoziare bilateralmente piuttosto che con il blocco dell'ASEAN.
I leader annunceranno anche che l'Asean inizierà il prossimo mese delle negoziazioni dirette con Cina, Giappone, Corea del Sud, India, Australia e Nuova Zelanda per la creazione di un'immensa area di libera scambio. Il progetto, la Regional Comprehensive Economic Partnership (RCEP), ha l'ambizione di legare insieme un terzo del Pil mondiale ed è fortemente sostenuto dalla Cina. 

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