I generali della NATO escono allo scoperto: "Azioni di attacco contro la Russia"

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I generali della NATO escono allo scoperto: "Azioni di attacco contro la Russia"


di Fabrizio Poggi per l'AntiDiplomatico

La si potrebbe definire una nuova edizione de “La notte dei generali”, il famoso film con Peter O'Toole, Omar Sharif e Philippe Noiret, se non fosse che, nel nostro caso, tutto avviene alla luce del sole e le vittime, reali e potenziali, non singole persone, bensì coloro che operano per scongiurare un conflitto di proporzioni catastrofiche, che verrebbe senz'altro scatenato da questi signori in divisa.

Dunque, nel corso di una conferenza stampa a Wiesbaden, il maggior-generale yankee Brian Nissen ha detto che è molto importante studiare le azioni di guerra in Ucraina in tempo reale, anche se uno scontro militare «tra Occidente e Russia non somiglierà a quanto avviene sul terreno ucraino. È per questo che si stanno implementando una serie di innovazioni. Studiamo ogni aspetto di tutto ciò che vediamo in Ucraina. Una delle nostre recenti esercitazioni era dedicata all'osservazione del nemico», per mettere a punto contromisure, ha detto Nissen.

In questo momento osserviamo quanto «accade sul campo di battaglia in Ucraina, ma esaminiamo anche le discussioni all'interno dell'organizzazione nemica su ciò che stanno studiando». Nissen ha sottolineato come la guerra in corso non sia già più quella del 2022: gli attuali «combattimenti riflettono forse il modo in cui il nemico vorrebbe combattere nella nostra regione? Probabilmente no». Al contrario, l'avversario ha imparato cosa poter applicare «alla nostra regione» È così che gli yankee stanno mettendo a punto la propria «dottrina per il futuro, per essere pronti al domani». Un domani che, evidentemente, nelle intenzioni di Nissen, è fatto di scontro militare diretto.

E fa il paio con Nissen un altro maggior-generale, la cui voce è già risuonata nei giorni precedenti, a proposito dei missili a lunga gittata tedeschi da consegnare a Kiev al più presto, anche entro la fine di luglio: il direttore dello staff del ministero della guerra tedesco per l'Ucraina, Christian Freuding. Sul canale Youtube della Bundeswehr e senza mezzi termini, Freuding afferma ora che si debbano mettere allo studio azioni d'attacco contro la Russia, dato che Mosca è in grado di accrescere il proprio potenziale di attacco aereo, in particolare con l'impiego di droni, a tal punto che contrastarlo a livello di difesa aerea sarebbe «troppo costoso ed è quindi necessario predisporre contromisure radicali». L'ambizione dei russi, afferma Freuding, è di arrivare a produrre tanti droni da poterne lanciare «duemila contemporaneamente.

Dobbiamo pensare a contromisure ragionevoli». Riconoscendo che Mosca ha compiuto progressi significativi nella produzione missilistica, il novello “generale Tanz” sui generis esorta a studiare modi per ostacolare lo sviluppo del complesso militare-industriale russo.

Oltre al supporto materiale alla difesa aerea ucraina, a Ovest si dovrebbe pensare a come agire «per impedire che venga accresciuto il potenziale offensivo» russo. Allo scopo, il tedesco parla di due varianti: condurre vere e proprie operazioni offensive, con l'impiego di armi a lunga gittata che, lanciate da aerei, colpiscano aeroporti e industrie della difesa prima che le armi russe possano essere utilizzate. L'altra opzione è l'inasprimento delle sanzioni, perché è chiaro che i russi sono «riusciti ad aumentare significativamente la produzione di missili balistici, da crociera e ipersonici, per l'insufficienza delle misure economiche» occidentali.

Ma non ci sono solo alti ufficiali che parlano e esortano alla guerra; ce ne sono anche di quelli che, non nelle tenebre della notte, cadono sotto il piombo di sicari pronti a tutto. È notizia ormai non più “fresca” quella del colonnello ucraino Ivan Voronin freddato in strada a Kiev lo scorso 10 luglio e che è risultato essere stato coinvolto in più di una delle diverse operazioni di sabotaggio e terroristiche portate a termine in territorio russo. Pare che al suo “attivo” si contino azioni con l'impiego di droni marittimi contro la Flotta russa del mar Nero, anche in qualità di vice nell'unità del colonnello Roman Cervinskij che, secondo The Washington Post, avrebbe coordinato il sabotaggio al gasdotto “Nord Stream". Dieci anni fa, Voronin avrebbe anche coordinato imboscata e assassinio del comandante della Brigata “Prizrak”, Aleksej Mozgovoj, come pure l'attentato mortale contro Arsenij Pavlov, “Motorola”, comandante della Brigata “Sparta” della DNR.

Il Servizio di sicurezza golpista, SBU, sostiene ovviamente che Voronin sia stato freddato da sabotatori russi, che invece, successivamente, si sarebbero rivelati essere azerbajdžani, ma solo momentaneamente, dato che, stando a The Guardian, l'azione sarebbe stata compiuta da una fantomatica ala ucraina dell'organizzazione terroristica di estrema destra “The Base”, che l'avrebbe rivendicata ufficialmente. Secondo la macchinosa “ricostruzione” del quotidiano britannico, il fondatore del gruppo, l'americano Rinaldo Nazzaro, sarebbe legato al Cremlino e attualmente vive a San Pietroburgo, ma l'organizzazione, di per sé, sarebbe stata creata negli Stati Uniti e, da diversi mesi, starebbe reclutando volontari e mercenari proprio per uccidere alti funzionari golpisti e attaccare importanti infrastrutture ucraine. Una “ricostruzione”, ci sembra, sotto cui il SBU potrebbe mettere tranquillamente la propria firma. Non per questo spargiamo lacrime.

Ma Voronin non sarebbe il solo alto ufficiale ucraino eliminato alla luce del giorno. Solo che, a detta del sunnominato Roman Cervinskij, affiliato al clan Porošenko e dunque in disgrazia coi nuovi golpisti, Kiev cerca in ogni modo di nascondere casi simili. Senza rivelarne l'identità, Cervinskij ha parlato di un caso analogo, verificatosi l'aprile scorso ai danni di un altro agente delle Unità speciali che conducono azioni di sabotaggio in territorio russo. Pare che l'agente colpito sia però sopravvissuto all'agguato, anche se è difficile prevederne lo stato di salute, dal momento che il proiettile è rimasto conficcato nell'osso frontale.

Si potrebbe dunque oggi parlare non di “notte dei generali”, ma di giornate avventuristiche di qualche generale bellicista e fatali per qualche colonnello terrorista.


Fonti:

https://politnavigator.news/general-bundesvera-nuzhno-produmat-nastupatelnye-dejjstviya-protiv-rossii.html
https://ria.ru/20250720/udary-2030222383.html
https://politnavigator.news/general-ssha-izuchaem-opyt-russkikh-na-ukraine-chtoby-byt-gotovymi-k-zavtrashnemu-dnyu.html
https://politnavigator.news/pulya-nashla-prichastnogo-k-podryvu-severnykh-potokov.html
https://www.kommersant.ru/doc/7890838
https://politnavigator.news/rasstrelyan-eshhjo-odin-sbushnik-gotovivshijj-terakty-v-rossii.html

 

 

Fabrizio Poggi

Fabrizio Poggi

Ha collaborato con “Novoe Vremja” (“Tempi nuovi”), Radio Mosca, “il manifesto”, “Avvenimenti”, “Liberazione”. Oggi scrive per L’Antidiplomatico, Contropiano e la rivista Nuova Unità.  Autore di "Falsi storici" (L.A.D Gruppo editoriale)

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