I vertici militari israeliani sfidano apertamente Netanyahu

"Perché l'occupazione di Gaza dovrebbe piegare Hamas?" In un'audizione riservata davanti alla Commissione Esteri e Difesa della Knesset del 3 settembre, i vertici dell'IDF avrebbero messo in aperta discussione il piano di Tel Aviv secondo l'emittente KAN

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I vertici militari israeliani sfidano apertamente Netanyahu

 

Secondo quanto riportato dalla KAN, l'ente radiotelevisivo pubblico israeliano, sarebbero emerse significative perplessità all'interno dell'esercito israeliano riguardo all'efficacia di un'assalto pianificato finalizzato all'occupazione di Gaza City e alla sottomissione di Hamas.

Fonti della trasmissione news dell'emittente hanno riferito, in un'audizione riservata davanti alla Commissione Esteri e Difesa della Knesset del 3 settembre, che un rappresentante delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) avrebbe espresso forti dubbi strategici. Secondo il resoconto, l'esponente militare si sarebbe interrogato pubblicamente: "Perché l'occupazione di Gaza City dovrebbe indurre Hamas a cedere? Non ho affermato che li smuoverà; non è affatto certo. La città ha un valore puramente simbolico".

Nella stessa seduta, il comitato sarebbe stato informato che nella città di Gaza risiedono approssimativamente 800.000 palestinesi. Il governo israeliano ha già dichiarato la zona "area di combattimento pericolosa", avviando piani per lo sfollamento forzato di quasi un milione di residenti.

Le dichiarazioni del rappresentante militare sembrano riflettere le tensioni, già emerse in precedenti report, tra l'esecutivo del Premier Benjamin Netanyahu e il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Generale Eyal Zamir. Secondo le ricostruzioni dei media locali, Zamir avrebbe messo in guardia Netanyahu sui gravi rischi che il piano di occupazione comporterebbe per la sicurezza degli ostaggi ancora nelle mani della resistenza a Gaza, oltre a rappresentare un inutile e ulteriore logorio per le truppe israeliane.

Il Channel 12, in un servizio del 3 settembre, ha aggiunto che il Generale Zamir intenderebbe comunicare al governo che "a novembre non ci sarà altra scelta che imporre un governo militare sull'intera Gaza". Zamir, in linea con una posizione già espressa in passato, avrebbe sollecitato l'esecutivo a privilegiare la via diplomatica, accettando un accordo di scambio di prigionieri e cessate il fuoco.

La proposta di Hamas e la risposta di Netanyahu

Mercoledì 4 settembre, Hamas ha dichiarato la propria disponibilità a "concludere un accordo globale in cui tutti i prigionieri nemici detenuti dalla resistenza saranno liberati in cambio di un numero concordato di prigionieri palestinesi detenuti dall'occupazione". L'accordo, secondo il movimento, porrebbe fine alla guerra, comporterebbe il ritiro di tutte le forze di occupazione dalla Striscia di Gaza, la riapertura dei valichi di frontiera per permettere l'ingresso di aiuti umanitari e l'avvio della ricostruzione. Hamas ha affermato di essere in attesa di una risposta alla proposta, ribadendo di aver già accettato un piano di cessate il fuoco mediato dall'Egitto lo scorso 18 agosto.

L'ufficio del Premier Netanyahu ha respinto le dichiarazioni, bollandole come "ennesima mossa propagandistica di Hamas, che non contiene nulla di nuovo". Il governo israeliano ha ribadito che la guerra potrà terminare solo a cinque condizioni: il rilascio di tutti gli ostaggi, il disarmo di Hamas, la smilitarizzazione di Gaza, il mantenimento del controllo israeliano sulla sicurezza del territorio e "l'istituzione di un'amministrazione civile alternativa che non indottrini al terrorismo, non lo finanzi e non minacci Israele".

A complicare il quadro, un documento interno delle IDF, trapelato e ottenuto da media ebraici, avrebbe concluso che l'Operazione "Carri di Gideon", condotta nella Striscia nei mesi scorsi, non ha raggiunto i suoi obiettivi primari. Secondo Channel 12, il documento afferma esplicitamente il fallimento delle due missioni principali: sconfiggere Hamas e liberare i prigionieri.

Un'ulteriore dimostrazione delle difficoltà incontrate sul campo si è avuta alla fine dello scorso mese, quando le truppe israeliane si sono ritirate dal quartiere di Al-Zaytoun, a Gaza City, a seguito di un'ampia imboscata delle Brigate Al-Qassam che ha causato la morte di almeno un soldato. Nonostante sette diverse incursioni nell'area dall'inizio del conflitto, le IDF non sono riuscite a sradicare la presenza del braccio armato di Hamas.

Fonte: The Cradle - https://thecradle.co/articles/gaza-city-occupation-may-not-affect-hamas-israeli-army-warns-tel-aviv

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