Il Corriere non si arrende nella sua crociata contro lo Sputnik V

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Sui giornali italiani è molto complicato trovare qualsiasi notizia che possa far sorgere il minimo dubbio sull’efficacia o la sicurezza dei vaccini. Scelta anche comprensibile visto che ci troviamo in una fase dove la campagna vaccinale contro il covid muove i primi passi. Questa scelta però non vale quando parliamo dei vaccini non prodotti dalle multinazionali del farmaco. Appena ci approcciamo ai sieri prodotti da Cina e Russia vediamo che i giornali italiani iniziano ad avanzare dubbi, fare domande, chiedersi se si tratta di vaccini sicuri. 

Per quanto ci riguarda questo è un approccio più logico e razionale visto che ci apprestiamo a dare vita a una campagna vaccinale di massa. Quindi ogni vaccino inoculato, da chiunque sviluppato, dovrebbe possedere i massimi requisiti di efficacia e sicurezza. 

A prevalere però è la solita doppia morale. 

Possiamo prendere ad esempio questo articolo pubblicato dal Corriere della Sera: “Niente Sputnik per Putin, non si fida?”.

Poche righe basate sul nulla ma con un chiaro obiettivo: screditare il vaccino russo Sputnik V proprio quando ci sono aperture in seno all’Unione Europea e il farmaco sviluppato dai laboratori di Mosca potrebbe raggiungere il Vecchio Continente che si è completamente affidato alla multinazionali del farmaco. Scelta non molto saggia, visto che pare non siano in grado di far fronte agli impegni assunti in merito alle consegne dei vaccini. 

Il Corriere in versione dubbiosa scrive che «il presidente Vladimir Putin non sembra aver ancora fatto il vaccino ‘Sputnik V’», il quotidiano quindi ammette di non sapere se il presidente Putin si sia vaccinato ma intanto cerca di instillare il dubbio nei propri lettori. Poi continua il suo articoletto basato sul nulla concludendo così: «Putin non ha ancora comunicato di essere stato trattato. E ora qualcuno, fuori dalla cerchia del Cremlino, chiede: non si fida?». 

Noi continueremo a non fidarci di chi come il Corriere diffonde da anni fake news a piene mani sulla Russia e gli altri attori che rappresentano il nuovo mondo multipolare in fieri. Intanto registriamo che i quotidiani mainstream sono pronti finanche a lisciare il pelo ai tanto vituperati no-vax pur di dare sfogo alla loro russofobia. 

Fabrizio Verde

Fabrizio Verde

Direttore de l'AntiDiplomatico. Napoletano classe '80

Giornalista di stretta osservanza maradoniana

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