"Incoerenze evidenti": Mosca mette in discussione le accuse della Francia sull'uso di armi chimiche in Siria
Il ministero degli Esteri russo ha ribadito ancora una volta che l'unica possibilità di trovare la verità è che l'OPCW conduca un'indagine.
La Russia ha messo in discussione l'integrità di un rapporto dell'intelligence francese che ripete le conclusioni di inglesi e turchi e accusa il governo siriano di essere responsabile per l'attacco chimico nella provincia Idlib, sostenendo che le indagini nazionali non possono sostituire un'indagine imparziale internazionale.
"Sembra che questi paesi non si fidino dell'OPCW(Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche) o cercano di influenzare il suo lavoro per andare nella direzione di cui hanno bisogno", si legge in un comunicato pubblicato sul sito del Ministero degli Esteri russo.
La Francia, mercoledì scorso, ha declassificato un documento di cinque pagine nel quale di accusano le truppe del governo siriano di aver perpetrare, il 4 aprile scorso, un attacco con il gas sarin, che ha ucciso circa 100 persone. In conclusione, il rapporto ha sostenuto che solo il presidente siriano Bashar al Assad o i membri della sua cerchia più ristretta potevano ordinare l'attacco al villaggio.
Circostanze discutibili
Il Ministero degli Esteri russo ha messo in dubbio la validità delle prove, in generale, e ha sottolineato che l'analisi preliminare del documento solleva molte domande, come ad esempio le circostanze nelle quali sono stati ottenuti i campioni dal sito dagli agenti francesi.
Come ha notato dalla diplomazia russa, se i servizi speciali francesi li hanno preso stessi "vuol dire che avevano libero accesso a quella zona controllata da gruppi di opposizione siriani legati ad al Qaeda. Ma se sono state prese altrove, ad esempio nel territorio di uno dei paesi confinanti con la Siria, allora è dubbia l'autenticità della analisi."
"Le granate con gas sarin sono qualcosa di nuovo"
Mosca ha anche messo in dubbio la credibilità della affermazione, secondo la quale, la sostanza trovata nel campione sarebbe stata prodotta dal governo siriano. Il Ministero degli Esteri russi ha messo in discussione il modo in cui è stato determinata la sua composizione dagli esperti francesi, considerando che Damasco non ha mai avuto il sarin, ma solo i loro precursori, sostanze che sono state ritirate dal paese sotto l'accordo nel 2013. La diplomazia russa ha ricordato che gli impianti siriani che potrebbe aver prodotto sarin sono stati distrutti, circostanza confermata dalla OPCW.
Secondo il rapporto francese, il nuovo campione è stato confrontato con un altro, anche di dubbia validità, ottenuto dopo un presunto attacco nel 2013 nel quale le bombe a mano riempite di gas sarin erano state sganciate da un elicottero siriano. "L'utilizzo di un granata con sarin è qualcosa di nuovo", ha ironizzado il Ministero degli Esteri russo, sottolineando che tali munizioni "Mai prima nella storia delle armi chimiche si è visto" e che "costituisce un pericolo per chi li utilizza."
"In questo modo, ci sono molte incongruenze evidenti che mostrano la bassa qualità delle indagini," conclude il comunicato. Il ministero degli Esteri russo ha inoltre evidenziato che l'unica possibilità di trovare la verità sarebbe l'invio di una missione in Siria dell'OPCW.