Isole Diaoyu/Senkaku: Pechino manda sei motovedette
Si tratta della prima incursione cinese dalla nazionalizzazione giapponese di martedì. Tokyo: "pronti a prendere le contro misure"
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Non si arresta la tensione tra Cina e Giappone sulle isole contese di Diaoyu/Senkaku ed il rischio di una degenerazione della controversia è sempre più alto.
Sei motovedette di Pechino sono entrate per la prima volta nelle acque dell'arcipelago controllato dal Giappone per quella che il ministro degli Esteri cinese ha definito una prima missione di pattugliamento "per proteggere i propri diritti marittimi". "Queste attività di pattugliamento - spiega un comunicato del governo - e il rafforzamento della legge cinese nel posto, tendono a dimostrare la giurisdizione cinese sulle Diaoyu e le isole limitrofe e assicurare gli interessi marittimi del paese". Pechino aveva già inviato pattugliatori nell'area, ma questa è la prima incursione da quando, martedì, il Giappone ha nazionalizzato le isole (comprandole da un privato che ne era proprietario) ed istituito un "servizio di sorveglianza completa", che prevede anche il diritto d'arresto in caso di sbarchi illegali.
Immediata la replica giapponese. "Abbiamo presentato una dura protesta e abbiamo chiesto alla parte cinese di lasciare le acque territoriale attorno alle isole Senkaku", ha dichiarato il ministro degli Esteri nipponico, Koichiro Gemba, in una conferenza stampa a Sydney. Le autorità nipponiche hanno, inoltre, convocato l'ambasciatore cinese ed annunciato che verranno prese "tutte le misure possibili" per garantire la sicurezza delle isole contese. Il capo di gabinetto Osamu Fujimura ha spiegato, in conferenza stampa, che il premier Noda ha chiesto ai suoi ministri di ''prendere misure sufficienti'' per una risposta efficace al blitz delle motovedette cinesi, giudicando ''deplorevole'' l'iniziativa di Pechino, responsabile a suo dire della violazione delle acque territoriali giapponesi.
In seguito alla sconfitta cinese nella Prima guerra cino-giapponese (1894-1895) e al trattato di Shimonoseki (aprile 1895), le isole passarono sotto la sovranità dell'Impero giapponese; sotto l'amministrazione americana dopo la sconfitta nipponica nella Seconda guerra mondiale, per poi tornare dal 1972 con il trattato di pace di San Francisco tra Usa e Giappone, all'amministrazione giapponese, non riconosciuta mai dalla Repubblica popolare cinese e dalla Repubblica di Cina (Taiwan).