Israele utilizzerà il riconoscimento facciale per "selezionare" i palestinesi bisognosi di aiuti
L'obbligo di riconoscimento facciale è compreso tra le nuove restrizioni alla distribuzione di aiuti umanitari e rifornimenti alimentari a Gaza, come previsto dal piano del governo israeliano.
Il giornalista della NPR Daniel Estrin ha spiegato che "i palestinesi si recherebbero in questi luoghi, registrati e controllati tramite riconoscimento facciale. Ritirerebbero pacchi per le loro famiglie".
Secondo Israele il piano mira a impedire ad Hamas di accedere agli aiuti umanitari.
A tal proposito, Estrin ha citato un funzionario israeliano, il quale ha ribadito che "in realtà fa parte di una strategia più ampia per far sì che i civili palestinesi si trasferiscano in massa in un'area più piccola e consolidata di Gaza, in modo che l'esercito possa espandere il territorio che sta conquistando a Gaza".
Lo scorso marzo, il New York Times (NYT) aveva riferito che Israele aveva già implementato programmi di riconoscimento facciale a Gaza, utilizzando la tecnologia della società privata israeliana Corsight e di Google Foto.
"A volte, la tecnologia segnalava erroneamente i civili come miliziani di Hamas ricercati", ha affermato un funzionario dell'intelligence israeliana a condizione di anonimato. Il programma, inizialmente utilizzato per cercare prigionieri israeliani detenuti dalla resistenza, è stato trasformato in un'iniziativa di sorveglianza di massa.
L'ONU ha condannato il piano israeliano di subordinare gli aiuti al riconoscimento facciale. Il portavoce dell'UNICEF, James Elder, ha ricordato che "contravviene i principi umanitari fondamentali" ed è concepito per "rafforzare il controllo sui beni di prima necessità come tattica di pressione".
Tel Aviv ha recentemente approvato piani per espandere ulteriormente il suo attacco genocida contro Gaza. Da quando ha ripreso la guerra a marzo, ha conquistato almeno il 50% del territorio della Striscia e ha promesso di conquistarne altro. Ciò ha coinciso con il proseguimento del blocco totale israeliano, che ha visto la situazione umanitaria nella Striscia deteriorarsi rapidamente.
Le Nazioni Unite hanno lanciato l'allarme: imminente carestia in tutta la Striscia.
Giovedì il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha rinnovato il suo appello affinché Washington assuma il controllo di Gaza.
Parlando dal Qatar, Trump ha confermato che avrebbe sostenuto il coinvolgimento diretto di Washington a Gaza, suggerendo che gli Stati Uniti "prendessero" il territorio assediato e lo trasformassero in quella che ha definito una "zona di libertà".
"Ho delle idee per Gaza... Sarei orgoglioso se gli Stati Uniti la prendessero e la trasformassero in una zona di libertà", le parole di Trump.
Il 15 maggio, fonti mediche hanno riferito ad Al Jazeera che almeno 103 palestinesi sono stati uccisi dai raid aerei israeliani su Gaza dall'alba.
I social media sono stati inondati di video e immagini di feriti, tra cui bambini, che arrivano in ospedale.
Giovedì mattina, il giornalista palestinese Hassan Samour è stato ucciso in un attacco alla sua abitazione, diventando il 216° giornalista ucciso da Israele dall'inizio della guerra, secondo l'Ufficio Stampa del Governo di Gaza.
Il noto giornalista palestinese Hassan Aslih era stato ucciso solo due giorni prima in un attacco all'ospedale Nasser di Khan Yunis, dove si stava riprendendo dalle ferite riportate durante un attacco israeliano a una tenda per la stampa il mese scorso.
Il Ministero della Salute di Gaza ha annunciato giovedì che l'ospedale europeo di Khan Yunis è ora completamente fuori servizio dopo i massicci attacchi condotti di recente dall'aviazione israeliana.
Il ministero ha precisato che sono stati sospesi servizi specialistici, tra cui neurochirurgia, chirurgia toracica, cardiologia e oftalmologia, aggiungendo che la chiusura dell'ospedale ha anche impedito ai pazienti oncologici di accedere a protocolli di trattamento salvavita.
Il 13 maggio Israele ha lanciato una serie di potenti attacchi nei pressi dell'Ospedale Europeo, uccidendo almeno 28 persone.
I media israeliani hanno riferito che decine di munizioni bunker-buster sono state utilizzate per distruggere con successo un complesso sotterraneo appartenente alla resistenza palestinese e che Mohammad Sinwar, fratello del defunto leader di Hamas Yahya Sinwar, è stato assassinato nell'attacco. La sua uccisione non è ancora stata confermata.
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