La Cina chiede che gli Stati Uniti rispettino le elezioni venezuelane

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La Cina chiede che gli Stati Uniti rispettino le elezioni venezuelane

La Cina chiede rispetto per il sistema e la pratica democratica del Venezuela, nonché per la tornata elettorale indipendente dove il popolo venezuelano ha liberamente espresso la propria preferenza. Questo è quanto affermato da Zhao Lijian, portavoce del Ministero degli Affari Esteri di Pechino. 

Il diplomatico cinese ha fatto le sue osservazioni in risposta a una domanda sui commenti del Segretario di Stato degli Stati Uniti, Antony Blinken, sulle mega elezioni regionali in Venezuela, dove sono stati scelti 23 governatori e 335 sindaci.

Le elezioni hanno premiato nuovamente il chavismo: i candidati del PSUV hanno vinto in 20 dei 23 Stati che compongono il Venezuela. Socialisti e alleati hanno inoltre eletto più di 205 sindaci. 

Zhao ha indicato che la parte cinese ha seguito la situazione in Venezuela e ha osservato che il processo elettorale è stato stabile e ordinato, cosa ratificata da diverse organizzazioni di monitoraggio internazionali, inclusa una rappresentanza dell'Unione europea.

Lijian ha affermato che si tratta di una questione interna al Venezuela che il governo e il popolo tengano elezioni locali in conformità con la loro Costituzione e la loro legge.

"Questo non dovrebbe essere oggetto di accuse deliberate o di flagranti interferenze da parte di forze esterne", ha affermato il diplomatico di Pechino durante una conferenza stampa. 

Inoltre, Zhao Lijian ha invitato tutti i Paesi del mondo a “svolgere un ruolo costruttivo nella soluzione politica dei problemi del Venezuela, nazione impegnata in un dialogo nazionale tra le forze politiche, promosso in maniera sovrana dal governo del Presidente Nicolás Maduro Moros”.

La Cina ha sempre aderito al principio di non interferenza negli affari interni di altri paesi, ha ricordato Zhao Lijian.

Il diplomatico cinese ha aggiunto: “Crediamo che il governo e il popolo venezuelano siano in grado di gestire adeguatamente i loro affari nazionali interni".

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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