La Cina protesta per commenti Usa su Tibet
"E' disgustante", la nota del ministero degli esteri di Pechino contro le dichiarazioni di Maria Otero
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E' scontro diplomatico aperto tra Stati Uniti e Cina venerdì per la questione del Tibet. Riporta Reuters come il ministero degli esteri cinese abbia definito "disgustanti" i commenti rilasciati mercoledì da Maria Otero, coordinatrice speciale degli Stati Uniti per la questione tibetana, che aveva descritto le tensioni e soprattutto le auto immolazioni nella regione come conseguenza diretta della repressione del governo cinese. Il portavoce del ministero, Hong Lei, ha usato toni molto duri, sottolineando come la questione del Tibet non ha nulla a che vedere con i diritti umani, l'etnicità e la religione.
"E' una questione di principio che riguarda l'unità territoriale della Cina. Ci opponiamo ad ogni paese o persona che voglia interferire nei nostri affari interni", ha dichiarato Hong Lei. "L'ufficiale governativo americano che ha emesso questa nota non ha però condannato lo spirito eversivo anti cinese del Dalai Lama, che complotta per l'indipendenza del Tibet e attacca ripetutamente le politiche cinesi. Gli Usa stanno mandando un messaggio sbagliato e pericoloso ai separatisti tibetani. Ed è disgustante: la Cina si oppone in modo risoluto a questo atteggimento ed abbiamo già presentato una rimostranza ufficiale alle autorità americane. La Cina chiede che gli Stati Uniti riconoscano che il Tiebt è parte della Cina, di non supportare l'indipendenza tibetana e rispettare la sovranità cinese", ha concluso Hong.
Secondo l'organizzazione Free Tibet il numero delle immolazioni In Tibet è stato di 21 a novembre - mese che ha segnato l'ascesa della leadership di XI Jinping ed il nuovo Politburo - ed a 89 dal 2009. Pechino ha iniziato a punire i villaggi delle persone che scelgono questo gesto estremo, togliendo finanziamenti e supporti economici.