La Cina ripensa alla sua immagine nel continente africano
I rapporti tra la Cina, potenza del presente e superpotenza del domani, e l’Africa con tutti i suoi paesi pieni di risorse minerarie ed energetiche di cui il dragone cinese, che consuma tutto con grande voracità, ha estremo bisogno, non sono mai stati così stretti. Si calcola che l’interscambio commerciale tra il paese asiatico e l’Africa sia superiore a 100 miliardi di dollari all’anno e un tasso d’incremento annuo superiore al 30%.
Tuttavia i recenti fatti di cronaca quali sequestri di beni, rapimenti ed espulsioni di personale cinese che lavora in Africa sta facendo rivedere a Pechino l’approccio economico, sociale, culturale con cui rivolgersi ai partner africani. Anche da un punto di vista delle relazioni diplomatiche la Cina si trova ad affrontare nel continente africano sfide importanti e per nulla scontate. Soprattutto il moltiplicarsi delle attività di aziende e compagnie cinesi hanno fatto crescere il numero di atti ai danni di questi attraverso sequestri come è avvenuto in Sudan e in Egitto. L’esposizione nella regione aumenta, infatti, la visibilità della Cina e per cercare di abbassare questa immagine troppo onnipresente le società del paese asiatico si stanno consorziando con multinazionali americane ed europee in modo da far passare il proprio operato meno sotto ai riflettori.