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La Francia vuole che Iran e Venezuela possano tornare sul mercato petrolifero per fermare l'aumento dei prezzi
La Francia ha chiesto a Iran e Venezuela di tornare sul mercato petrolifero, chiedendo ai Paesi che riforniscono il mercato petrolifero internazionale di aumentare la loro produzione "in modo eccezionale", secondo quanto riportato da Le Parisien che cita fonti dell'Eliseo.
Le misure richieste dalla presidenza francese arrivano a margine del vertice del G7, iniziato domenica a Elmau, nello Stato tedesco della Baviera, e che durerà fino al 28 giugno. L'obiettivo del governo guidato da Emmanuel Macron è quello di porre un freno all'eccessivo aumento dei prezzi del carburante registrato negli ultimi mesi.
Una delle ragioni principali dell'aumento del costo di queste materie prime è il conflitto in Ucraina e le sanzioni contro la Russia. Inoltre, gli Stati Uniti e i loro alleati stanno discutendo la possibilità di imporre limiti ai prezzi del petrolio russo, ha riferito la Reuters, citando un funzionario del governo tedesco. Bloomberg ha riferito, che la mossa sarà effettuata attraverso l'imposizione di un tetto all'assicurazione e al trasporto del greggio russo.
BREAKING: Office of France's president Macron calls for return of oil from Iran and Venezuela to global market and increase of oil output from major producers
— The Spectator Index (@spectatorindex) June 27, 2022
Il presidente ucraino Vladimir Zelensky si è espresso a favore dell'iniziativa, dopo che domenica i leader del G7 hanno deciso di sostenere l'Ucraina "per tutto il tempo necessario" fornendo "sostegno finanziario, umanitario, militare e diplomatico".
"Qui al G7 penso che ci stiamo rendendo conto che la festa degli idrocarburi russi è finita e tutti stanno cercando nuovi modi per adattarsi", ha affermato nella giornata di domenica il primo ministro britannico Boris Johnson a proposito dei problemi di inflazione e dei prezzi elevati, nonché della necessità di trovare nuovi fornitori di energia e di concentrarsi sullo sviluppo di fonti di energia pulita.
Le sanzioni e gli embarghi imposti dai paesi europei alla Russia sembrano colpire molto di più questi che Mosca. Dunque adesso anche paesi fino a ieri ritenuti ‘reprobi’ da punire, come Iran e Venezuela, con le stesse sanzioni che sono adesso imposte a Mosca tornano ad essere buoni.
In questi anni segnati dalle sanzioni imperiali i due paesi hanno continuato a scambiarsi prodotti petroliferi mostrando al mondo intero come le misure sanzionatorie di Washington siano in qualche misura aggirabili.