La politica energetica europea è decisa dagli Usa

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La politica energetica europea è decisa dagli Usa

 

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Che fosse anche una guerra economica l'avevamo capito da un bel pezzo, visto che gli USA hanno osteggiato, in tutti questi anni, la realizzazione e messa in esercizio del gasdotto Nord Stream 2. Tant'è vero che basta guardare i dati sull'importazione di fonti energetiche che mostrano che dal 2017 acquistiamo GPL dagli USA, a caro prezzo, che arriva via nave in forma liquida e viene poi riportato allo stato gassoso attraverso alcuni impianti di rigassificazione presenti in Italia (i dati li trovate sul sito del Mise, dgsaie passata al Mite).

L'attenzione sulle questioni energetiche europee da parte degli USA, e la relativa loro ingerenza su questioni strategiche che impattano fortemente sulla vita delle popolazioni europee (non si è mai fatta strada l'ipotesi una politica energetica europea comune agli stati membri), è notevolmente aumentata da quando gli Stati Uniti, attraverso la tecnica del "fracking", sono passati dall'essere un paese in deficit di fonti energetiche - dunque importatori netti - ad una situazione di surplus della produzione rispetto al loro consumo, generando così la necessità di diventare esportatori di fonti energetiche. Per poterlo fare era necessario destabilizzare il mercato energetico e le relazioni Europa-Russia per poterci vendere il loro GPL. Esattamente quello che sta succedendo in questi anni fino ad oggi.

La conferma di questo quadro sta nelle parole di Victoria Nuland, Sottosegretario alla Politica Estera USA, che ieri - tra le altre cose - ha dichiarato “Il gasdotto Nord Stream 2 è ormai morto, è un grosso pezzo di metallo in fondo al mare, e non credo che possa essere resuscitato”.

Ovviamente di tutto ciò a pagarne le conseguenze sono i cittadini europei che oggi si ritrovano il prezzo delle fonti energetiche più che decuplicato, un'inflazione ben presto a doppia cifra e salari completamente fermi.

Queste sono solo parole, i fatti li vedremo quando saremo costretti a spegnere il riscaldamento e lavarci con l'acqua fredda a causa delle bollette stratosferiche che arrivano. Per non parlare poi delle migliaia di aziende energivore che stanno fermando la produzione, su questo ci vuole un intero capitolo a parte.

E ora correte pure a comprare la Coca Cola e al McDonald', ma andateci a piedi perché, con l'attuale prezzo della benzina, vi costerà uno sproposito!

Francesco Rosario Aurino

Funzionario di Agenzia Governativa e Presidente dell'Associazione Bene Pubblico.

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