La variabile Netanyahu nella crisi ucraina

4074
La variabile Netanyahu nella crisi ucraina

 

Il 17 novembre Netanyahu telefonava a Recep Erdogan, un contatto storico, dal momento che i due avevano chiuso i contatti dal 2013. La telefonata aveva come scopo rinsaldare i rapporti tra i due Paesi, riaperti dopo la visita, a suo modo storica, del presidente Herzog ad Ankara (Timesofisrael).

Ma anche altro, a quanto pare. Netanyahu, infatti, ha detto al suo interlocutore che gli sforzi di mediazione della Turchia tra Ucraina e Russia “sono stati importanti per il mondo”.

L’incrocio dei report ufficiali

Un accenno non riferito dal report ufficiale israeliano, ma solo in quello turco, particolare che però non ne scalfisce l’autenticità. È ovvio che il premier israeliano voglia evitare ulteriori problemi di immagine rischiando, con un elogio tanto esplicito, di passare per un filo-putiniano (perché chiunque parli di pace, ormai, viene annoverato tra le fila dei filo-putiniani, tale la tragedia in cui è sprofondato l’Occidente).

Ed è altrettanto ovvio che un report ufficiale come quello turco non può mettere in bocca a un leader straniero parole non dette, ancor più se l’interessato è una persona assertiva come Netanyahu.

Il giorno successivo Erdogan ha chiamato Putin. Nel report ufficiale dell’Agenzia stampa Anadolu vengono dettagliati i temi di cui hanno parlato, per lo più riguardanti i rapporti tra i due Stati, tra i quali spicca la costruzione in Turchia di un hub di stoccaggio del gas russo, che quindi verrà commercializzato da Ankara (l’Europa, così, comprerà il gas russo come prima, solo a prezzi più alti…).

Nella conversazione tra i due anche il significativo elogio di Erdogan al presidente russo per aver accettato la richiesta di prolungare la libera commercializzazione del grano ucraino per altri 120 giorni, proroga in bilico dopo l’attacco al ponte di Kerch (che collega la Russia alla Crimea) e alla flotta russa a Sebastopoli, operazioni compiute usando a scopo militare il corridoio umanitario, da cui l’irritazione di Mosca.

Ma soprattutto Anadolu riporta questo cenno: “Erdo?an ha affermato che i contatti dei capi dell’intelligence russa e americana in Turchia stanno svolgendo un ruolo chiave nel prevenire un’escalation incontrollata” in Ucraina.


La posizione di Netayahu

Fin qui i report delle due conversazioni. Va aggiunto che la sequenza temporale delle telefonate appare significativa come anche quel cenno di Netanyahu sulla mediazione turca. Due particolari che inducono a pensare che Netanyahu abbia fatto pervenire qualche messaggio a Putin, col quale ha rapporti di lunga data.

Israele ha sostenuto tacitamente la mediazione turca tra Ucraina e Russia durante il passato governo. E seppur in seguito si è tirata indietro, quando ormai era chiaro che non c’era nulla da fare in tal senso, ha comunque conservato una posizione di neutralità, pur con tante ambiguità.

Netanyahu ha la forza che il precedente governo non ha e potrebbe essere una pedina importante per spingere verso un eventuale compromesso. Certo, Netanyahu non nasconde le proprie propensioni muscolari, in particolare nei confronti di Siria, Iran e Libano, alleati strategici di Mosca.

E tante sono le ambiguità del personaggio, come anche la sua spregiudicatezza. Ma è anche persona pragmatica, come lo è Putin. Potrebbero trovare punti di accordo.

 Piccole Note

Piccole Note

 

Piccole Note è un blog a cura di Davide Malacaria. Questo il suo canale Telegram per tutti gli aggiornamenti: https://t.me/PiccoleNoteTelegram

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

CHARLIE KIRK E IL METODO SOCRATICO di Michelangelo Severgnini CHARLIE KIRK E IL METODO SOCRATICO

CHARLIE KIRK E IL METODO SOCRATICO

Lo "strano" silenzio sull'incendio nel porto di Amburgo di Francesco Santoianni Lo "strano" silenzio sull'incendio nel porto di Amburgo

Lo "strano" silenzio sull'incendio nel porto di Amburgo

Il Saccheggio Coloniale della Cultura Nativa Americana di Raffaella Milandri Il Saccheggio Coloniale della Cultura Nativa Americana

Il Saccheggio Coloniale della Cultura Nativa Americana

Care "celebrity" che (ora) vi vergognate di Israele e dell'occidente di Francesco Erspamer  Care "celebrity" che (ora) vi vergognate di Israele e dell'occidente

Care "celebrity" che (ora) vi vergognate di Israele e dell'occidente

Il vocabolario è saturo di Paolo Desogus Il vocabolario è saturo

Il vocabolario è saturo

Xi incontra i leader dell'UE a Pechino di Gao Jian Xi incontra i leader dell'UE a Pechino

Xi incontra i leader dell'UE a Pechino

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000 di Alessandro Mariani Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Vladivostok. La risposta di Putin ai "volenterosi" di Marinella Mondaini Vladivostok. La risposta di Putin ai "volenterosi"

Vladivostok. La risposta di Putin ai "volenterosi"

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Stipendi e differenze, un confronto tra Italia e Germania di Michele Blanco Stipendi e differenze, un confronto tra Italia e Germania

Stipendi e differenze, un confronto tra Italia e Germania

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti