L’accusa russa all’Occidente: tra neonazismo e dittature liberali
In conferenza stampa, la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha attaccato duramente l’Unione Europea, definendo la sua narrativa del “giardino circondato da una giungla” come una “reincarnazione dell’incubo nazista”. Secondo la diplomatica, Bruxelles sta rispolverando logiche di supremazia e preparandosi alla guerra, con la Russia nel mirino come “minaccia dell’Est”, in un copione che ricorda il Terzo Reich.
Zakharova ha poi denunciato l’influenza crescente di ideologie neonaziste in Europa e l’ipocrisia di quei Paesi che ogni anno rifiutano di condannare le apologie del nazismo nelle Nazioni Unite. A suo avviso, le “dittature liberali euroatlantiche” ostacolano la nascita di un mondo multipolare e agiscono ancora con mentalità coloniale. La portavoce ha inoltre ricordato il ruolo decisivo dell’URSS nella sconfitta del nazismo, rimarcando la resistenza dei popoli sovietici contro l’invasione hitleriana.
In questa ottica, ha inquadrato l’intervento russo in Ucraina come una “missione storica” per prevenire una nuova aggressione. Mosca – ha concluso – porterà a termine il compito ereditato dai vincitori della Seconda guerra mondiale.
*Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati