L'agenda europea di Tsipras, leader di Syriza.

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L'agenda europea di Tsipras, leader di Syriza.

Il leader di SYRIZA, Alexis Tsipras ha partecipato al Kreisky Forum a Vienna e di fronte ad una platea di social-democratici austriaci ha espresso alcuni concetti molto significativi, di cui si ripropone una sintesi e si rimanda a http://yanisvaroufakis.eu/2013/09/24/alexis-tsipras-at-the-kreisky-forum-vienna-the-complete-speechaddress-to-austrian-social-democrats/ per la versione completa.
 
Dopo aver ricordato l'importanza dei valori della social-democrazia cui Bruno Kreisky ha dedicato la sua vita e ringraziatolo di aver partecipato attivamente alla battaglia greca per la democrazia, Tspiras dichiara che il dialogo e le alleanze politiche sono al cuore della cultura e del Dna del suo partito, con l'obiettivo di raggiungere la via democratica al socialismo.
Nella crisi sociale attuale, tuttavia, la riemersione di un rischio nazista con Alba Dorata è connesso alle politiche d'austerità imposte dalla troika e dal governo di coalizione Nuova Democrazia e PASOK. Il Pasok, in particolare, è oggi in un eclissi totale perché non ha compreso nulla della gestione neoliberale della crisi per un paese in deficit che partecipa ad un'architettura monetaria sbagliata e soggetta ad un qualunque shock simmetrico.
Negli anni 90, prosegue Tspiras, molti partiti socialisti democratici hanno abbracciato le tesi neo-liberali e se solo avessero seguito la via tracciata da Bruno Kreisky, Willy Brandt o Olof Palme, l'Europa non si sarebbe trasformata nel deserto che è oggi.
L'eurozona di oggi assomiglia pericolosamente al Gold Standard che ha creato la crisi del 1929 ed ha aperto la via ad i fascismi: a peggiorare ancora la situazione, inoltre, vi è il fatto che invece di tassi fissi tra monete nazionali, la moneta oggi è una all'interno di un sistema che ha prodotto una serie di distorsioni per gli stati membri.
L'euro, sostiene il leader di Syriza nel suo discorso, ha generato uno spostamento massivo di capitali durante i primi anni della sua esistenza dai paesi in surplus commerciale verso la periferia. L'unione monetaria ha fatto collassare i tassi d'interesse nei primi e, per questa ragione, i banchieri del nord hanno avuto un incentivo per investire nei secondi, creando le premesse di immense bolle. In Grecia, nello specifico, si è prodotta una bolla del debito pubblico con lo stato che prestava per conto dei suoi investitori esteri. Quando Wall Street è collassata nel 2008, tutto questo capitale affluito nella periferia è fuggito ed il sistema è collassato su se stesso. 
Come Hoover, negli anni'20 e '30, i conservatori ed i governi social-democratici hanno isistito sulla totale restituzione dei debiti. Ma come? Con l'emissione di nuove obbligazioni finanziate dagli stessi stati creditori ed in surplus.  La bancarotta della Grecia si è avverata nel maggio del 2010 in questo modo. Le bugie di coloro che accusano le debolezze del sistema greco sono ottime scuse per banchieri e tecnocrati di Bruxelles ma restano ingiustificabili per i popoli greci, austriaco e tedesco. 
Tspiras tiene a sfatare in particolare 5 miti sulla crisi in Grecia:
1) il lavoro greco è eccessivamente protetto
2) i greci sono pigri
3) il mercato del lavoro è troppo rigido
4) i laovratori licenziati ricevono sussidi troppo generosi
5) i salari reali in Grecia hanno visto una convergenza dal 2000 al 2009 con i paesi europei più sviluppati
SYRIZA vincerà le elezioni in Grecia, è la visione ottimista del suo leader a conclusione del suo discorso, e cambierà radicalmente la politica economica del paese. Un governo di sinistra in Grecia estenderà la sua mano ad i social-democratici europei, ad i pensatori liberali liberi ed a tutti gli europei che vogliono uscire da questo incubo.
Per stabilizzare l'euro-zona e per una Europa migliore e più umana, Syriza metterà sul tavolo un piano Marshall europeo, che includa un'unione bancaria, un debito pubblico centrale e gestita dalla Bce, un programma massivo di investimenti pubblici. Richiederà, inoltre, una conferenza speciale sul debito europeo, in analogia a quella di Londra del 1953 che decise di tagliare quello tedesco. 
Si tratta per Tspiras dell'unico modo per salvare l'agenda europea senza nessun cambiamento del trattato e senza nessun nuovo contributo di lavoratori tedeschi ed austriaci. “Non so se il partito socialista austriaco si unirà in questa battaglia per salvare l'Europa. Ma sono sicuro della decisione che avrebbe preso Bruno Kreisky”.

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