Londra ammette di non sapere il numero di civili uccisi nei raid aerei contro l'ISIS in Siria e Iraq
Il Regno Unito ha ammesso di non conoscere il bilancio delle vittime dei raid aerei che svolge in Siria e in Iraq, con il pretesto di combattere il terrorismo.
Il ministro della Difesa, Mark Lancaster, è stato costretto ad ammettere, ieri, di non essere a conoscenza della cifra dopo che il Dicastero che presiede è stato criticato per non avere pubblicato le stime del bilancio delle vittime sostenendo che vi era una sola morte tra i civili e più di 4000 tra il gruppo terroristico ISIS (Daesh, in arabo) nel bombardamento della Royal Air Force, RAF, nei due paesi arabi.
"Noi non diciamo che c'è stato solo un civile a morire come risultato della nostra azione militare, quello che stiamo dicendo è che abbiamo solo le prova di ciò che crediamo essere una morte civile, che è molto diverso", ha dichiarato il Ministro della Difesa del Regno unito.
Lancaster ha sostenuto che è difficile determinare il numero di civili uccisi dagli attacchi aerei del Regno Unito in Siria e in Iraq a causa dell'assenza di truppe britanniche in questi territori.
La RAF ha effettuato circa 1.700 bombardamenti in Siria e in Iraq, su un totale di 34.000 attacchi aerei da parte della cosiddetta coalizione contro il Daesh, guidata dagli Stati Uniti.
La coalizione opera dal 2014 in Siria senza il consenso del governo siriano. Damasco ha ripetutamente invitato le Nazioni Unite (ONU) a porre fine alla presenza "illegale" degli Stati Uniti e dei loro alleati nel territorio siriano.