Mariupol, quello che ho visto e sentito

11816
Mariupol, quello che ho visto e sentito

 

Di Maurizio Vezzosi* - Donetsk

(Dal suo canale telegram: https://t.me/mauriziovezzosi)

 

L'acqua arriva nuovamente nelle condotte dell'area urbana di Donetsk, da dove scrivo.

Nella mattinata di oggi, mentre mi trovavo a Mariupol, un complesso residenziale nella zona di Kirovskij - a sud di Donetsk - è stato colpito da alcuni colpi di artiglieria dell'esercito ucraino: quattro civili – tutte donne – hanno perso la vita.

Pesantissima la situazione a Mariupol, dove prosegue l'evacuazione dei civili, già fuggiti a migliaia: in macchina, in bus, in bicicletta, a piedi. Impossibile dare conto di quanti siano scappati e di quanti siano rimasti.

Altrettanto impossibile dare conto, del numero dei civili e dei militari morti nella battaglia per la conquista della città. Molti i morti a cui non è stata ancora data sepoltura.

Mariupol è completamente circondata ed alcuni settori della città sono già sotto controllo russo.

Non c'è acqua, né telefono, né corrente elettrica. 

Moltissimi i complessi residenziali distrutti: sparando missili anticarro dai piani alti di questi edifici la compagine ucraina ha tentato di rendere il più complicato possibile l'accesso alla città da parte delle forze russe. Intensi i combattimenti nella zona dell'acciaieria, ancora controllata dal battaglione Azov. 

Migliaia di persone vivono da settimane negli scantinati: a centinaia si aggirano per le strade per trovare da mangiare. I negozi ed i magazzini sono stati presi d'assalto. Enormi le difficoltà, nonostante le ingenti consegne di viveri da parte delle forze russe.

A migliaia di civili è stato a lungo impedito di allontanarsi da Mariupol da parte del battaglione Azov: ho avuto personalmente conferma di questo da parte di numerosi civili in fuga verso Donetsk. Non posso escludere che ad una parte dei civili rimasti in città venga ancora negata dalla medesima compagine la possibilità di allontanarsi.

Molte le testimonianze che riferiscono di civili feriti ed uccisi dal battaglione Azov tentando la fuga prima che la periferia nord della città venisse conquistata dalle forze russe.

Inaccessibile, almeno per oggi, la zona del teatro.

Tutti i civili che si allontano dalla città vengono  identificati dalle forze russe.

A tutti gli uomini viene chiesto di mostrare petto, schiena, gambe e braccia per appurare la presenza di eventuali tatuaggi che possano ricondurre la loro identità a membri del battaglione Azov.

La conquista della città da parte delle forze russe appare una questione di giorni.

 

*Foto e testo di Maurizio Vezzosi dal suo canale Telegram

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi "I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

Trump e il "corollario Monroe" Trump e il "corollario Monroe"

Trump e il "corollario Monroe"

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra... di Francesco Santoianni Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West di Raffaella Milandri Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Gedi, per gli Elkann "lavoro completato" di Paolo Desogus Gedi, per gli Elkann "lavoro completato"

Gedi, per gli Elkann "lavoro completato"

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

In Polonia arrestano gli storici russi di Marinella Mondaini In Polonia arrestano gli storici russi

In Polonia arrestano gli storici russi

Tecnodistopia di Giuseppe Giannini Tecnodistopia

Tecnodistopia

DELENDA EST di Gilberto Trombetta DELENDA EST

DELENDA EST

La realtà è diversa dalle notizie false di Michele Blanco La realtà è diversa dalle notizie false

La realtà è diversa dalle notizie false

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia di Giorgio Cremaschi John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia

John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti