Mattis: "Errore strategico" il ritiro degli USA dalla Siria di fronte a Iran e Russia
Il segretario alla Difesa USA, James Mattis, avverte che sarebbe un "errore strategico" se le forze statunitensi si ritirassero dalla Siria.
"In Siria, lasciare il campo di battaglia (...) sarebbe un errore strategico, minando gli sforzi diplomatici e di fornire opportunità per i terroristi di recuperare", ha dichiarato ieri il segretario alla Difesa USA, James Mattis in una riunione dei ministri della difesa dei Paesi membri della NATO, a Bruxelles.
Gli Stati Uniti che guidano la coalizione contro l'ISIS in Siria non dovrebbe lasciare un "vuoto" che il presidente siriano Bashar al-Assad e dei suoi alleati, tra cui la Russia e l'Iran, potrebbero trarre vantaggio, ha affermato Mattis.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha promesso in precedenza che avrebbe ritirato le sue truppe dalla Siria, ma Mattis ha sostenuto un approccio più paziente.
"Mentre le operazioni stanno per finire, dobbiamo evitare di lasciare un vuoto in Siria che potrebbe essere utilizzato dal regime di Assad e dei suoi sponsor", ha aggiunto il Segretario della Difesa.
Mentre l'esercito siriano, sostenuto da consiglieri iraniani, dal Movimento di Resistenza Islamica in Libano (Hezbollah) e l'aviazione russa, ha realizzato notevoli progressi nella lotta contro i gruppi terroristici, la "coalizione", secondo diversi rapporti, utilizza diverse strategie, quali abbattere gli aerei siriani, attaccare le basi militari dell'esercito, bombardare le posizioni dei loro alleati, tra gli altri casi, per bloccarli.
Le operazioni della "coalizione" in territorio siriano, tuttavia, non sono autorizzate dal governo di Damasco né sono state approvate dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC).