Netanyahu annuncia l'offensiva finale, mentre Gaza affonda nel disastro umanitario
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha annunciato che l’operazione militare a Gaza entrerà presto nella sua fase finale, con l’obiettivo dichiarato di “distruggere Hamas” e “liberare tutti gli ostaggi”. “Nei prossimi giorni entreremo con tutta la forza”, ha detto Netanyahu rivolgendosi a soldati feriti. Pur non escludendo un cessate il fuoco temporaneo in cambio del rilascio degli ostaggi, il premier ha chiarito che “non ci sarà nessuna situazione in cui fermeremo la guerra”.
Intanto, ha rivelato che Israele avrebbe predisposto un organismo per favorire l’uscita dei civili da Gaza, ma finora nessun paese ha accettato di accoglierli. Le sue parole seguono un nuovo attacco aereo contro l’ospedale europeo di Khan Yunis, dove, secondo l’esercito israeliano, Hamas aveva installato un centro di comando sotterraneo. Ma testimoni locali e autorità palestinesi accusano Israele di colpire deliberatamente i soccorritori: almeno 28 le vittime solo in quest’ultimo raid, secondo la protezione civile di Gaza.
La campagna militare genocida avviata da Israele in seguito al 7 ottobre – tra bombardamenti a tappeto e operazioni di terra – ha devastato la Striscia, causando secondo le autorità locali oltre 60.000 morti e una catastrofe umanitaria senza precedenti. Il linguaggio della “vittoria totale” stride sempre di più con l’immagine di una popolazione civile stremata e una terra ridotta in macerie.
*Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati