Pakistan: l'arresto di Musharraf

Tornato per partecipare alle prossime elezioni, l'ex dittatore finisce agli arresti domiciliari

1319
Pakistan: l'arresto di Musharraf

Un tribunale pakistano ha messo venerdì agli arresti domiciliari l'ex dittatore Pervez Musharraf. Secondo la ricostruzione fornita da Reuters ed Afp, l'ex generale si è volontariamente presentato davanti al tribunale dopo che la Corte suprema pakistana aveva ordinato ieri il suo arresto. Dopo la sentenza Musharraf ha però chiesto di poter rimanere agli arresti domiciliari piuttosto che in carcere, mentre i suoi avvocati hanno già fatto ricorso alla Corte costituzionale.
Si tratta di un cambiamento epocale per un paese soggetto alla dittuatura militare per 66 anni e dove l'esercito è sempre stato giudicato il garante della sicurezza del paese. L'accusa contro l'ex generale protagonista del colpo di stato del 1999 e che ha governato fino al 2008 prima di imporsi un esilio volontario a Dubai è di alto tradimento in relazione al licenziamento di alcuni giudici costituzionali e la dichiarazione dello stato d'emergenza nel 2007. Il Parlamento aveva chiesto che l'ex generale fosse processato in nome dell'articolo 6 della legge sull'alto tradimento del 1973. Il Giudice Jawad Khawaja aveva dichiarato essere un “compito ed un obbligo dello Stato” prendere misure contro Musharraf e tutti coloro che hanno sovvertito la costituzione.
Tornato lo scorso mese per partecipare alle elezioni nazionali dell'11 maggio, Musharraf aveva ottenuto la possibilità di concorrere solamente nel seggio di Chitral, cittadina nel nord del paese. Ad inizio settimana, tuttavia, prima della decisione della Corte suprema, un tribunale del Pakistan lo aveva dichiarato non elegibile. Nonostante la battaglia legale di Musharraf abbia creato molto scalpore e dibattito all'interno del paese, gli analisti sottolineano come l'ex dittatore non potesse influire sull'esito di elezioni in cui l'ex primo ministro Nawaz Sharif sembra nettamente favorito. La vicenda di Musharraf,  accusato anche in processi pendenti in relazione all'assassinio di Benazir Bhutto nel 2007 e la morte di un leader separatista di Baluchistan, segna uno spostamento importante nel bilanciamento dei poteri all'interno del paese.

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

Venezuela nel mirino: la narrazione che assolve gli USA di Fabrizio Verde Venezuela nel mirino: la narrazione che assolve gli USA

Venezuela nel mirino: la narrazione che assolve gli USA

La Geoeconomia di Prevost di Giuseppe Masala La Geoeconomia di Prevost

La Geoeconomia di Prevost

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra... di Francesco Santoianni Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Fubini che prova a convincerci che l'Ucraina sta vincendo la guerra...

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo? di Raffaella Milandri Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Chi parla a nome di Cavallo Pazzo?

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Ma che c'entra La Russa con Pasolini? di Paolo Desogus Ma che c'entra La Russa con Pasolini?

Ma che c'entra La Russa con Pasolini?

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo di Alessandro Mariani Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo

Caccia alle Streghe, Zakharova e non solo

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Nessun altro posto di Giuseppe Giannini Nessun altro posto

Nessun altro posto

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

La sconfitta dell’uguaglianza, bisogna reagire di Michele Blanco La sconfitta dell’uguaglianza, bisogna reagire

La sconfitta dell’uguaglianza, bisogna reagire

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti