Palestina, Cina, Venezuela e non solo. Da Trump a Biden nulla cambierà

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Palestina, Cina, Venezuela e non solo. Da Trump a Biden nulla cambierà

 

Circa un anno fa, durante un'intervista, al Presidente siriano Bashar Al Assad chiesero se immaginava un cambiamento delle politiche statunitensi nei confronti della Siria con una sconfitta di Trump e l'arrivo di un'amministrazione Democratica. La risposta fu chiara: "L'Occidente indossa sempre delle maschere per nascondere le sue intenzioni; e il sistema politico americano non è un sistema statale ma di lobby e chi governa negli Stati Uniti è il denaro proveniente da armi, petrolio o banche, e sono queste lobby che governano e controllano la politica di USA".

Oggi si insedia il neo inquilino della Casa Bianca, il Dem Joe Biden,  il neo Segretario di Stato, Antony Blinke, ieri, ha già messo in chiaro su quale sarà l'indirizzo della politica estera della nuova amministrazione.

In primis, ha ribadito di voler rivitalizzare le alleanze per contrastare le "minacce" rappresentate da Russia, Iran e Corea del Nord.

Palestina: Blinken ha annunciato che la nuova amministrazione perseguirà la soluzione sotto la formula due popoli due stati, ma l'ambasciata statunitense resterà a Gerusalemme.

Venezuela: Dopo aver definito il Presidente legittimo del paese caraibico, Nicolas Maduro, "dittatore", ha ribadito che il suo paese continuerà a riconoscere il sedicente autoproclamato, Juan Guaido' come rappresentante del Venezuela

Cina: Ecco il pezzo forte. Blinken ha confermato che anche l'amministrazione Biden avrà una linea dura come quella di Trump. Cambierà solo la forma, ma in sostanza si conferma la linea dello scontro con Pechino.

 

Come si può concludere? Rispondiamo sempre con le parole di Assad:"Trump è il miglior presidente degli Stati Uniti perché è trasparente. Tutti i presidenti degli Stati Uniti commettono crimini e prendono il premio Nobel e si distinguono come difensori dei diritti umani e dei valori occidentali, ma in realtà sono una banda di criminali che rappresentano gli interessi di lobby e consorzi di petrolio e armi."

Francesco Guadagni

Francesco Guadagni

 

Nato nell'anno di grazia 1979. Capolavoro e mancato. Metà osco, metà vesuviano. Marxista fumolentista. S.S.C.Napoli la mia malattia. Pochi pregi, tanti difetti, fra i quali: Laurea in Lettere Moderne, Iscrizione all'Albo giornalisti pubblicisti della Campania dal 2010. Per molti anni mi sono occupato di relazioni sindacali, coprendo le vertenze di aziende multinazionali quali Fiat e di Leonardo Finmeccanica. Impegno di militanza politica, divenata passione, è il Medio Oriente. Per LAD Gruppo Editoriale ho pubblicato il libro 'Passione Pasolini - Un Viaggio con David Grieco', prefazione di Paolo Desogus. 

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