"È un culto nazista. C'erano addestratori inglesi e Usa". La 7 rompe il muro di omertà sul Battaglione Azov
Lampi di informazione seria in un mare di propaganda filo-nato che ha invaso l’Italia. La trasmissione ‘Non è l’Arena’ ha realizzato un’intervista a un mercenario italiano che ha combattuto nelle fila del battaglione neonazista Azov.
Un breve servizio capace di smontare fiumi di propaganda. Quella stessa che cerca di far passare i neonazisti di Azov per moderati ‘kantiani’.
L’ex mercenario italiano alla domanda se Azov è di destra risponde: «Non è estrema destra, è un culto nazista il Battaglione Azov». E poi aggiunge: «Una milizia paramilitare con un ideale politico estremo».
Interessante poi la conferma che i neonazisti in Ucraina ricevono addestramento da stranieri. «Degli stranieri addestravano noi», incalzato sulla provenienze di questi istruttori dice che gli «istruttori inglesi» sono i più gettonati. Inglesi ma non solo, anche «canadesi, americani».
Inoltre l’ex volontario rivela che esponenti di Azov sono stati anche in Italia «per fare dei reclutamenti, con contatti, con persone di estrema destra». Attualmente sarebbe circa una decina, secondo l’intervistato, gli italiani inquadrati nelle milizie Azov in Ucraina. Infine, l’italiano afferma che le accuse rivolte contro il battaglione Azov sui crimini di guerra compiuti, sono «fondatissime».
Sono bastati 3 minuti di giornalismo serio per smentire fiumi di propaganda atlantista guerrafondaia.