Perché è inutile rispondere alle "ragioni per il sì" di Travaglio
di Paolo Desogus*
Leggendo l’editoriale in cui Marco Travaglio spiega le sue ragioni del sì mi sono venute in mente le parole di Dietrich Bonhöffer sulla stupidità:
“Contro il male è possibile protestare, ci si può compromettere, in caso di necessità è possibile opporsi con la forza; il male porta sempre con sé il germe dell’autodissoluzione, perché dietro di sé nell’uomo lascia almeno un senso di malessere. Ma contro la stupidità non abbiamo difese. Qui non si può ottenere nulla, né con proteste, né con la forza; le motivazioni non servono a niente. Ai fatti che sono in contraddizione con i pregiudizi personali semplicemente non si deve credere - in questi casi lo stupido diventa addirittura scettico - e quando sia impossibile sfuggire ad essi, possono essere messi semplicemente da parte come casi irrilevanti. Nel far questo lo stupido, a differenza del malvagio, si sente completamente soddisfatto di sé; anzi, diventa addirittura pericoloso, perché con facilità passa rabbiosamente all’attacco. Perciò è necessario essere più guardinghi nei confronti dello stupido che del malvagio. Non tenteremo mai più di persuadere lo stupido: è una cosa senza senso e pericolosa”.
Contestare Travaglio, le sue “ragioni per il sì”, così come opporsi ai fanatici che credono che tagliando il numero dei parlamentari possa sortire qualcosa di buono è inutile. Non serve a niente.
Per carità so benissimo che questo mio discorso è controproducente. Anche contro gli stupidi occorre o comunque sarebbe opportuno fare buon viso. Inoltre giudicare stupido qualcuno può essere percepito come un segno di arroganza. In realtà è un segno di impotenza. E io, proprio perché cerco di non apparire arrogante, dichiaro subito la mia impotenza, la mia debolezza di fronte alla forza e al furore dell’imbecillità.
Voterò No: voterò No per difendere le istituzioni, che non vanno confuse mai con la politica. Voterò per difendere la Costituzione, per difendere il principio di rappresentanza sotto attacco da trent’anni. Voterò però anche per dire No agli stupidi, ai creduloni, a questa schiera che svolge la funzione di palla al piede della nostra Repubblica sin dalla sua nascita.
*Professore alla Sorbona di Parigi