Petro definisce gli attacchi all'ospedale Al Shifa "una carneficina scatenata da Netanyahu"

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Petro definisce gli attacchi all'ospedale Al Shifa "una carneficina scatenata da Netanyahu"

Il presidente colombiano Gustavo Petro, che sin dal primo momento ha mostrato vicinanza al popolo palestinese e condannato con forza la barbarie israeliana, ha definito i bombardamenti multipli delle Forze di Difesa Israeliane sul complesso ospedaliero di Al Shifa, a Gaza City "una carneficina scatenata" dal suo omologo israeliano, Benjamin Netanyahu.

"La carneficina scatenata da Netanyahu sull'ospedale Al Shifa di Gaza", ha dichiarato Petro sul suo account X, commentando una notizia secondo cui "decine" di cadaveri sono rimasti ammassati nel cortile dell'ospedale e non sono stati seppelliti a causa dell'assedio in corso da parte dell'esercito israeliano.

Allo stesso modo, il presidente ha annunciato che "la Colombia presenterà una proposta alle Nazioni Unite affinché la Palestina sia accettata come Stato a tutti gli effetti" e ha assicurato che Bogotà "non acquisterà armi dai Paesi produttori che hanno votato contro" o si sono astenuti "sulla proposta che ordina il cessate il fuoco a Gaza".

"I Paesi democratici e progressisti devono lottare per preservare il diritto umanitario internazionale per evitare che la barbarie si diffonda nel mondo", ha sottolineato.

Venerdì scorso, Petro ha definito gli autori degli attacchi agli ospedali di Gaza "miserabili e genocidi" e ha avvertito che i suoi legali "stanno preparando azioni legali in tutti i tribunali internazionali" per crimini di guerra contro alti funzionari del governo israeliano, compreso il primo ministro Netanyahu.

Mentre dal cosiddetto mondo ‘civile’, o che si autodefinisce tale, giunge sostegno alle criminali azioni compiute dall’entità sionista a Gaza, in America Latina continuano a levarsi voci coraggiose, come quella del presidente colombiano Gustavo Petro, che chiedono la fine delle azioni brutali e criminali di Israele e un pieno riconoscimento per la Palestina. 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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