Portavoce del Dipartimento di Stato USA si dimette per la politica di Biden a Gaza

3268
Portavoce del Dipartimento di Stato USA si dimette per la politica di Biden a Gaza

 

Hala Rharrit, portavoce in lingua araba del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti si è dimessa a causa della politica di Washington sulla guerra a Gaza.

Rharrit, palestinese-americana, ha comunicato le sue dimissioni sul social media LinkedIn, precisando: “Mi sono dimessa nell'aprile 2024 dopo 18 anni di onorato servizio in opposizione alla politica degli Stati Uniti su Gaza”.

La portavoce, che è entrata al Dipartimento di Stato come funzionario politico e per i diritti umani, è stata anche vicedirettore del Dubai regional media hub del Dipartimento.

Alla domanda sulle dimissioni, un portavoce del Dipartimento di Stato ha dichiarato ieri, alla Reuters, che il Dipartimento dispone di canali per la condivisione di opinioni da parte del personale in disaccordo con le politiche del governo.

A fine marzo, Annelle Sheline, funzionario dell'ufficio per i diritti umani del Dipartimento di Stato, si era dimessa per protesta contro il sostegno dell'amministrazione Biden a Israele, sottolineando che ciò aveva reso il suo lavoro di promozione dei diritti umani è “quasi impossibile”. 

In precedenza, il veterano del Dipartimento di Stato Josh Paul, ex direttore che supervisionava i trasferimenti di armi degli Stati Uniti, si era dimesso per la fornitura di armi a Israele da parte di Biden, “distruttiva e ingiusta”, pochi giorni dopo l'inizio della guerra a Gaza.

A gennaio, un alto funzionario palestinese-americano del Dipartimento dell'Istruzione degli Stati Uniti, Tariq Habash, si è dimesso dal suo incarico, affermando di non poter più “rimanere in silenzio mentre questa amministrazione chiude un occhio sulle atrocità commesse contro vite palestinesi innocenti”.

Nonostante le crescenti critiche internazionali all'offensiva di Israele, che ha ucciso più di 34.300 persone e raso al suolo vaste aree di Gaza, l'amministrazione Biden ha continuato a fornire al suo alleato un flusso costante di armi.

La settimana scorsa, il Wall Street Journal ha riferito che la Casa Bianca stava studiando un ulteriore accordo con Israele per fornire un miliardo di dollari in armi.

Questo mercoledì, il Senato degli Stati Uniti si è unito alla Camera dei Rappresentanti nell'approvare una legge sugli aiuti che fornirà 26 miliardi di dollari in aiuti a Israele e Palestina, con 4 miliardi di dollari destinati a rifornire il sistema di difesa missilistica di Israele e circa 9 miliardi di dollari per l'assistenza umanitaria ai palestinesi di Gaza.

Sono stati segnalati dissensi interni all'amministrazione Biden mentre il bilancio delle vittime a Gaza continua a salire.

A novembre, più di 1.000 funzionari dell'USAID, l'organizzazione per gli aiuti internazionali del Dipartimento di Stato, hanno firmato una lettera aperta per chiedere un cessate il fuoco immediato. Sono stati depositati anche dei cablogrammi che criticano la politica dell'amministrazione presso il “canale del dissenso” interno al Dipartimento di Stato.

La guerra ha anche scatenato diffuse manifestazioni contro la guerra in tutti gli Stati Uniti e nelle ultime settimane le proteste si sono intensificate nelle università statunitensi.

Le proteste guidate dagli studenti hanno visto la creazione di accampamenti nei principali campus per chiedere il disinvestimento dalle aziende coinvolte nell'occupazione della terra palestinese da parte di Israele e nel “genocidio” di Gaza. 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale" di Fabio Massimo Paernti La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

La mini NATO del Pacifico e la "prossima grande crisi internazionale"

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi "I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

"I nuovi mostri" - Pino Arlacchi

Trump e il "corollario Monroe" Trump e il "corollario Monroe"

Trump e il "corollario Monroe"

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina di Loretta Napoleoni Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Loretta Napoleoni - Perché falliscono i negoziati per l'Ucraina

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West di Raffaella Milandri Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Dark Winds, il noir Navajo che ribalta lo sguardo sul West

Halloween e il fascismo di Francesco Erspamer  Halloween e il fascismo

Halloween e il fascismo

Gedi, per gli Elkann "lavoro completato" di Paolo Desogus Gedi, per gli Elkann "lavoro completato"

Gedi, per gli Elkann "lavoro completato"

La Dottrina Monroe nell'era della pirateria di Geraldina Colotti La Dottrina Monroe nell'era della pirateria

La Dottrina Monroe nell'era della pirateria

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo di Alessandro Mariani Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

Le Kessler, l’astensionismo e i cuochi di bordo

In Polonia arrestano gli storici russi di Marinella Mondaini In Polonia arrestano gli storici russi

In Polonia arrestano gli storici russi

Tecnodistopia di Giuseppe Giannini Tecnodistopia

Tecnodistopia

DELENDA EST di Gilberto Trombetta DELENDA EST

DELENDA EST

Solidarietà principio irrinunciabile di Michele Blanco Solidarietà principio irrinunciabile

Solidarietà principio irrinunciabile

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia di Giorgio Cremaschi John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia

John Elkann e la vera minaccia alla libertà di stampa in Italia

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti