Portavoce israeliana "spiega" la carneficina di Gaza: "Non possiamo mettere tutte quelle persone in prigione"

Portavoce israeliana "spiega" la carneficina di Gaza: "Non possiamo mettere tutte quelle persone in prigione"

Per la portavoce del ministero degli Esteri israeliano, l'uso di un fuoco letale contro i manifestanti sembra giustificato dal fatto non c'è abbastanza spazio per imprigionare tutto il popolo palestinese.

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Le massicce proteste dei palestinesi nella Striscia di Gaza non si sono interrotte dalla fine di marzo, solo lunedì scorso, durante i violenti scontri causati dall'apertura della nuova ambasciata USA a Gerusalemme, 60 palestinesi sono stati uccisi dagli israeliani, inclusi otto bambini.
 
Nelle ultime ore, sui social network è diventata virale l'insolita osservazione fatta su questi fatti. lunedì scorso, da una portavoce del Ministero degli Affari Esteri di Israele. Un reporter della rete irlandese RTE News ha chiesto a Michal Maayan perché le forze israeliane sparino per uccidere i palestinesi nella Striscia di Gaza. E la portavoce ha risposto: "Beh, non possiamo mettere tutte quelle persone in prigione".
 



 
 
Mayaan ha continuato spiegando che l'uso del fuoco letale da parte dell'esercito israeliano non era mirato ad uccidere, ma a "dissuadere" i manifestanti palestinesi. Secondo la portavoce, dei 40 morti( questa era la cifra al momento dell'intervista), almeno 20 "erano noti terroristi di Hamas".
 
Tale "giustificazione" dell'uccisione di palestinesi è stata duramente criticata dagli utenti di Internet, che hanno descritto il commento di Maayan come "disumano" e hanno denunciato lo "sterminio" e la "pulizia etnica" che Israele sta portando avanti contro i palestinesi.
 

 

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