Pubbliche riflessioni dopo la puntata di Report su Berlusconi e Stragi

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Pubbliche riflessioni dopo la puntata di Report su Berlusconi e Stragi

di Michele Metta 

 

Dopo la puntata di Report andata in onda ieri sera, mi è inevitabile tornare a ripetere quel che comunque continuo a ripetere da sempre: sarebbe ora di andare fino in fondo sui legami tra Berlusconi e la Strategia della Tensione.

 

Perché continuo a ripeterlo? In ragione di quel che emerge con chiarezza limpidissima dalla mia inchiesta sulla Società per Azioni con sede a Roma chiamata Centro Mondiale Commerciale. In tale S.p.A., infatti, c’era la presenza, fianco a fianco, di personaggi fondamentali dello Stato che misero in piedi l’apparato poi servito alla Strategia della Tensione e di un individuo ben preciso: Rebecchini.

 

Rebecchini, per sua stessa ammissione, fu fondamentale per fare sì che il Vaticano sdoganasse, come si dice in gergo, il Partito di ispirazione fascista allora ancora chiamato Movimento Sociale Italiano, permettendo così il sorgere di quella alleanza elettorale tra, appunto, l’MSI e Forza Italia senza il quale Berlusconi non sarebbe mai e poi mai riuscito ad andare al potere.

 

A maggior ragione visto che uno di questi personaggi che deviarono tragicamente lo Stato per via della loro ossessione anticomunista poi sfociata nelle stragi e che, assieme a Rebecchini, faceva parte, lui pure, di tale CMC, è proprio colui il quale concretamente agì nell'ombra e permise il sorgere e il prosperare proprio del Movimento Sociale: Giuseppe Pièche.

 

E siccome, in ultimo, a questo milieu già micidiale, nel CMC si sommano due alleati strettissimi di Licio Gelli, e cioè Ascarelli e Gaito, e siccome ci furono Consigli di Amministrazione del CMC nella stessa identica sede che diede i natali alla P2, e cioè lo studio, appunto di Ascarelli e Gaito, in Piazza di Spagna 72°, Roma, allora sorge inevitabile la mia seconda richiesta che da tempo abita la mia mente, che è quella di fino in fondo anche domandarsi come mai a difendere il leader di Forza Italia,  giurando e - mai come in questo caso il secondo verbo che sigilla la frase fatta è calzante - spergiurando sulla sua innocenza, e ridicolizzando le accuse di legami tra Berlusconi e le stragi, sia proprio, ossessivamente, tale Matteo Renzi il quale, guarda caso, sempre ossessivamente ora vuole la fine della alleanza tra PD e Movimento 5 Stelle.

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