Sondaggio: Quasi due terzi di cittadini statunitensi si oppongono alla guerra di Trump contro l'Iran

Sondaggio: Quasi due terzi di cittadini statunitensi si oppongono alla guerra di Trump contro l'Iran

Una considerevole maggioranza di cittadini statunitensi si oppone all'idea di attacchi preventivi contro l'Iran e disapprova in maniera massiccia la politica di Trump nei confronti della Repubblica islamica, come rivelato da un sondaggio mentre le tensioni continuano a manifestarsi nel Golfo.

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Circa il 60% degli statunitensi crede che il loro paese non dovrebbe attaccare preventivamente le forze armate iraniane, mentre un misero 12% ha supportato la realizzazione di un attacco preventivo, secondo un sondaggio realizzato dalla Reuters / Ipsos. Questo, nonostante il 53% degli adulti americani si riferiscono all'Iran come una minaccia "seria" o "imminente" .
 
Quella cifra, trascurata da molti media mainstream, era quasi quanto il numero di adulti americani (51%) che credevano che il loro paese sarebbe stata pronta a entrare in guerra contro l'Iran nei prossimi anni.
 
La regione Golfo Persico vive numerose tensioni dopo che la scorsa settimana Donald Trump ha lanciato una minaccia velata contro l'Iran via Twitter, dicendo che qualsiasi conflitto con gli Stati Uniti significherebbe "la fine ufficiale dell'Iran". Durante due anni della sua presidenza, ha anche abbandonato l'impegnativo accordo nucleare del 2015 e ha promosso sanzioni durissime per colpire l'economia iraniana.
Ora, quasi la metà - il 49 percento - degli americani ha, in particolare, poco apprezzato il modo in cui Trump ha gestito la questione dell'Iran.
 
Le tensioni USA-Iran sono state alimentate da una serie di schieramenti militari americani questo mese. Il Pentagono ha già inviato un gruppo d'assalto di portaerei, uno squadrone di bombardieri B-52 e una batteria di missili Patriot in Medio Oriente, suscitando timori di un conflitto incombente.
 
L'Iran è scettico riguardo alla volontà degli Stati Uniti di impegnarsi in uno scontro militare a tutto campo, dicendo che a Washington mancano sia la volontà politica che i mezzi militari. Nel frattempo, Teheran ha dichiarato che mentre non vuole la guerra, è pronta per ogni eventualità.
 

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