Tibet, Pechino punisce le famiglie dei giovani che si danno fuoco

La provincia del Qinghai sospende tutti i progetti di sviluppo di villaggi e città teatro di auto-immolazioni

1277
Tibet, Pechino punisce le famiglie dei giovani che si danno fuoco

 Le autorità cinesi di Malho (Prefettura autonoma tibetana nella provincia di Qinghai) cancellano gli aiuti ai parenti dei tibetani che si sono dati fuoco in protesta contro l'occupazione cinese del Tibet. Il governo locale ha anche cancellato tutti i progetti di sviluppo avviati nei villaggi coinvolti in manifestazioni contro Pechino.
Nelle ultime tre settimane, nove persone si sono auto-immolate nella contea di Rebkong (Qinghai). Lo scorso 9 novembre, circa 5 mila fra bambini e insegnanti delle scuole della città di Rongwo hanno organizzato una manifestazione pacifica denunciando l'apatia delle autorità e dei media sulla crescita dei casi di auto-immolazione. Il giorno prima a Dowa, alcuni giovani studenti hanno ammainato per protesta la bandiera cinese dai loro istituti e dagli uffici governativi.
Dopo questi fatti, il 14 novembre le autorità della prefettura di Malho e i funzionari del Partito comunista locale hanno emendato una direttiva in cinque punti per punire i casi di autoimmolazione. Nel primo punto il governo ordina la cancellazione per tre anni di tutte le forme di sostegno ai parenti dei tibetani suicidatisi per protesta, sottolineando che tutti i funzionari locali sono tenuti ad applicare la direttiva. Chi viola tale ordine sarà punito in modo esemplare. Il provvedimento cancella anche progetti di sviluppo e investimenti pubblici nei villaggi e nelle città dove sono avvenute manifestazioni di protesta. Il secondo punto ordina alle autorità di investigare sui funzionari che hanno compiuto gesti di solidarietà nei confronti delle vittime come ad esempio partecipazioni a funerali, visite o messaggi di condoglianze. I membri del Partito comunista hanno l'obbligo di denunciare l'eventuale coinvolgimento di compagni o superiori. Nel terzo punto Pechino punisce invece tutte le autorità religiose e laiche che hanno celebrato funerali, o compiuto visite alle famiglie di coloro che hanno commesso auto-immolazioni. Il quarto ordina alla polizia di locale di avviare un'immediata indagine su tutti coloro che sono stati coinvolti nelle manifestazioni, cerimonie pubbliche o preghiere collettive in ricordo dei morti suicidi. Gli agenti sono autorizzati a compiere interrogatori e fermare eventuali sospettati. Il quinto ordina a tutti i quadri dei governi locali di pubblicare la normativa e farla rispettare. Chi non si attiene alle regole verrà arrestato e processato.   
Per aumentare l'efficacia degli ordini, Pechino ha diffuso la notizia su tutti i media locali, accusando "la cricca del Dalai Lama" di spingere i giovani a darsi fuoco per protesta, creando instabilità nelle regioni a maggioranza tibetana. In realtà, il leader tibetano ha sempre criticato la forma dell'autoimmolazione, invitando in vari messaggi i giovani a non sprecare la loro vita con questi gesti estremi. Dal 2011, da quando molti giovani hanno scelto questo modo fatale di criticare il regime, si sono autoimmolati almeno 70 tibetani. 

(Fote Asia News)

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

La resa (incondizionata) di Trump di Loretta Napoleoni La resa (incondizionata) di Trump

La resa (incondizionata) di Trump

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte) di Giuseppe Masala Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

Il Teatro delle Ombre arriva a Teheran (seconda parte)

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi di Michelangelo Severgnini E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

E’ cupo per l‘Italia il cielo sopra Bengasi

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale   Una finestra aperta Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

Medio Oriente: scelta tra caos e riequilibrio internazionale

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran di Francesco Santoianni "Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

"Un semplice incidente" e le (solite) fake news contro l'Iran

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano di Francesco Erspamer  L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

L'intrinseca debolezza dell'Impero americano

Quando il tennis oscura un genocidio di Paolo Desogus Quando il tennis oscura un genocidio

Quando il tennis oscura un genocidio

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Necropolitica e Tanatopolitica di Giuseppe Giannini Necropolitica e Tanatopolitica

Necropolitica e Tanatopolitica

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

I metodi mafiosi e i servi sciocchi di Michele Blanco I metodi mafiosi e i servi sciocchi

I metodi mafiosi e i servi sciocchi

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti