Trump crede che Russia, Cina e Iran siano contro la sua rielezione
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, cerca di smarcarsi dalle sempiterne accuse di collusione con la Russia affermando che di essere l'ultima persona che Russia e Cina vorrebbero vedere come presidente degli Stati Uniti.
"L'ultima persona che la Russia vorrebbe vedere in carica è Donald Trump, perché nessuno è stato più duro con la Russia di me", ha dichiarato il presidente aggiungendo che Cina e Iran hanno la stessa posizione.
La dichiarazione di Trump giunge in risposta a un rapporto del direttore del National Counterintelligence and Security Center (NCSC) William Evanina. Secondo il funzionario dell'intelligence Usa, la Russia sta cercando di "denigrare" il rivale elettorale di Trump, l'ex vicepresidente Joseph Biden. La Cina e l'Iran, allo stesso tempo, sono riluttanti a vedere Trump rieletto, ha aggiunto il funzionario statunitense.
Quando gli è stato chiesto di commentare le notizie di presunte interferenze straniere nel voto statunitense, Trump ha risposto: "Le esamineremo molto da vicino".
I servizi segreti statunitensi accusano la Russia di ingerenza nelle elezioni presidenziali statunitensi del 2016. Questi presunti tentativi di influenza sono stati indagati dall'ex capo dell'FBI Robert Mueller per quasi due anni. Il 18 aprile 2019 il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha reso pubblico il suo rapporto finale in cui il consigliere speciale degli Stati Uniti ha riconosciuto che non si è verificata alcuna collusione tra le autorità russe e il candidato presidenziale statunitense Donald Trump che aveva vinto le elezioni. Lo stesso Trump ha ripetutamente negato i sospetti di contatti illeciti con funzionari russi durante la campagna elettorale. Mosca ha anche più volte negato le voci di tentativi di influenzare le elezioni nordamericane.
Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov aveva dichiarato in precedenza che con l'avvicinarsi delle elezioni presidenziali, appariranno sempre più "rapporti paranoici" sulla presunta interferenza della Russia. "Di certo non hanno nulla a che fare con la verità”, ha poi dichiarato.
Insomma, nessuna novità nella politica statunitense, dove tutti sembrano voler cercare di addossare le proprie responsabilità e fallimenti ad agenti stranieri.