Unità nazionale e gratitudine: l’Iran si raccoglie attorno alle sue forze armate
Il popolo iraniano si è riversato nelle piazze di Teheran e di numerose altre città per ringraziare le forze armate del Paese che hanno respinto con fermezza l’aggressione congiunta di Stati Uniti e Israele, costringendo gli aggressori imperialisti a dichiarare unilateralmente il cessate il fuoco dopo 12 giorni di guerra imposta. A piazza Enqelab, il cuore della capitale, uomini, donne e bambini hanno innalzato bandiere iraniane, ritratti del Leader della Rivoluzione Islamica, l’Ayatollah Seyyed Ali Khamenei, e immagini dei martiri, accompagnati da cartelli scritti a mano: “Resisteremo fino alla fine”, “No alla pace imposta, sì alla pace duratura” e “Labbayk Ya Khamenei”.
Tra gli slogan scanditi: “Nessun compromesso, nessuna resa, battaglia contro l’America”, “Morte all’America” e “Morte a Israele che uccide i bambini”, in segno di sostegno alle operazioni dell’IRGC, dell’esercito regolare, della Basij e delle forze di sicurezza. In città come Karaj, Qazvin, Arak, Kermanshah e Khorramabad, le masse hanno espresso solidarietà alle forze armate per l’operazione "Tidings of Victory", con cui l’Iran ha colpito una base militare statunitense in Qatar in risposta agli attacchi su siti nucleari a Fordow, Natanz ed Esfahan.
Secondo le autorità iraniane, Israele ha interrotto l’offensiva dopo aver subito gravi perdite strategiche. Il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato il cessate il fuoco lunedì sera, mentre alti ufficiali israeliani hanno ammesso che l’iniziativa iraniana ha imposto la tempistica della tregua.
Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati