Venezuela. Le gravissime dichiarazioni di Marco Rubio contro l'Onu

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Venezuela. Le gravissime dichiarazioni di Marco Rubio contro l'Onu

 

Il Segretario di Stato USA, Marco Rubio, ha respinto con toni durissimi le critiche al dispiegamento militare USA nei Caraibi, affermando di non preoccuparsi dei rapporti delle Nazioni Unite che smentiscono il ruolo del Venezuela nel traffico di droga. "Non m’importa quello che dice l’ONU", ha dichiarato a Quito, dopo un incontro con il presidente ecuadoriano Daniel Noboa.

La reazione è scattata di fronte a un giornalista che citava dati ONU: solo il 5% della droga transita dal Venezuela, contro l’87% che passa attraverso la rotta del Pacifico, dai porti di Ecuador e Colombia. Rubio ha invece attaccato il media, il giornalista e definito il presidente venezuelano Nicolás Maduro un "narcotrafficante" e "terrorista", senza fornire prove. Le tensioni sono aumentate dopo che gli USA hanno diffuso un video di un'operazione militare nel Mar Caraibico che avrebbe causato 11 morti, presentata come l'attacco a un "narco-barca". Le autorità venezuelane hanno contestato l'autenticità del filmato, definendolo una "manovra" per giustificare un discorso bellicista. Nella regione cresce la preoccupazione per l'uso sproporzionato della forza. Il presidente colombiano Gustavo Petro ha condannato fermamente l’accaduto, sottolineando come da decenni i sospetti vengano catturati "senza essere uccisi". Rubio ha infine dichiarato che azioni simili non sarebbero necessarie in paesi alleati come l'Ecuador, "disposti a cooperare". Caracas accusa Washington di preparare un "golpe terrorista militare" per deporre Maduro, il quale si dice comunque aperto al dialogo, purché non sotto la minaccia delle cannoniere.

Il ministro degli Esteri venezuelano Yván Gil ha respinto con durezza le dichiarazioni del Segretario di Stato USA Marco Rubio, che aveva sminuito i rapporti ONU i quali confermano che il Venezuela è "libero da coltivazioni illecite". Gil ha definito le parole di Rubio una manifestazione di una "logica nazista e gangsteristica", mossa solo dalla necessità di creare avversari per distogliere l'attenzione dai fallimenti della politica USA in Latinoamerica. La replica del diplomatico è giunta dopo che Rubio, durante una conferenza stampa in Ecuador, aveva affermato di non interessarsi dei dati ONU che indicano come solo il 5% della droga passi dal Venezuela, contro l'87% che transita invece lungo la rotta del Pacifico. Gil ha anche condannato il fatto che tali accuse siano state formulate in Ecuador, da lui definito "territorio sacro del bolivarismo", offendendo così il suo popolo e le sue Forze Armate. Il ministro degli Esteri ha duramente criticato la proposta di Rubio di installare basi militari straniere in suolo ecuadoriano. L’attacco verbale di Rubio, privo di prove come evidenzia Caracas, e la ferma risposta di Gil inaspriscono le tensioni nella regione, dove il dispiegamento militare USA nei Caraibi costituisce una "violazione flagrante" del diritto internazionale e una minaccia alla pace.


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