Vulin: La rivoluzione colorata in Serbia va avanti da dieci anni

In una recente intervista il vicepresidente serbo ha dichiarato: "I servizi di intelligence occidentali continuano a tramare per distruggerci"

2507
Vulin: La rivoluzione colorata in Serbia va avanti da dieci anni

 


A cura di Enrico Vigna, 13 ottobre 2025

 

Il presidente del Movimento Socialista serbo, vice presidente della Serbia e ed ex direttore dei Servizi segreti serbi, in una intervita dei giorni scorsi, ha denunciato e documentato, come la Serbia sia sempre più nella morsa dei piani di destabilizzazione occidentali. Un lavorio continuo e pianificato in tutti gli aspetti dello stato serbo, non solo ai livelli politici, ma anche nei gangli della società serba nel suo insieme. Dagli attacchi economici, a quelli finanziari, dalle provocazioni nelle piazze, a quelle militari NATO in Kosovo e Croazia. Alle accuse e mandati di cattura contro la presidenza della Repubblica Srpska in Bosnia, alle strumentalizzazioni di parte della gioventù, all’uso provocatorio anti serbo, della musica, delle arti della cultura. Fino alle aperte minacce e ricatti contro la posizione di neutralità della Serbia rispetto al conflitto ucraino.


Questo è il quadro dentro cui quotidianamente da dieci anni operano i governi serbi non assoggettati completamente ai diktat NATO, UE e USA. Fino a quando?

 “…Avevano  accusato il presidente Milosevic di non aver capito l’importanza politica e storica della caduta del muro di Berlino, e cosa abbiamo capito oggi, quando ci atteniamo alla stessa politica, rifiutando i “muri”, nei confronti dell'UE, indipendentemente dal fatto che il mondo è cambiato? Cosa abbiamo capito, quando nulla deve spostarci dagli interessi esclusivi della UE, i cui membri fanno alleanze militari ufficiali non solo contro la Serbia ma contro i serbi. Intendo l'alleanza militare tra Slovenia e Croazia, per quanto riguarda la situazione in BiH, dove la Repubblica di Srpska è ritenuta la colpevole di tutti i mali e problemi…Il problema non è nemmeno la strada verso l'UE, ma le concessioni irreversibili che dobbiamo fornire senza alcuna garanzia che alla fine diventeremo membri dell'UE...Siamo giunti in una posizione in cui la Croazia pone il veto per entrare nella UE. O che dobbiamo aspettare che Montenegro, Albania, Ucraina e Moldavia entrino nell’UE prima di noi, e qui ci sono altre occasioni di veti e condizionamenti contro la nostra indipendenza e sovranità, come se non fossero già sufficienti le posizioni anti serbe dei Paesi Bassi o della Germania. Basta osservare quanti interpreti celebrano il presunto “genocidio” a Srebrenica, guadagnando così altro loro dominio e quanti sono coloro che osano ascoltare le ragioni e le verità dei serbi…

La rivoluzione colorata in Serbia va avanti da dieci anni. I servizi occidentali sono attivamente impegnati nella pianificazione della demolizione della nostra società e all'indebolimento delle istituzioni serbe, in particolare delle strutture di sicurezza interna”, ha ammonito Vulin nell’ intervista a Vecernje Novosti. Aggiungendo che: “ le proteste iniziate dopo il 1 novembre 2024, in realtà, già da anni sapevamo cosa ci stavano facendo i servizi occidentali e cosa stavano preparando per noi. È innegabile che i servizi di sicurezza occidentali, hanno lavorato sulla rabbia, il dolore, la disperazione dei nostri cittadini a causa della tragica e terribile perdita di vite umane a Novi Sad, utilizzandola per rivolte e instabilità a lungo termine, per l'indebolimento della Serbia e delle sue istituzioni e soprattutto delle sue strutture di sicurezza. Ma in tal caso dobbiamo ammettere a noi stessi, che se i servizi occidentali stanno lavorando attivamente per distruggere la nostra società, allora non possiamo avvicinarci con tanta fiducia ai colloqui con i rappresentanti politici dell'UE e i suoi membri più importanti…Se veniamo danneggiati dai servizi occidentali, essi lo fanno secondo gli ordini dei loro leader politici. Quindi, o i servizi occidentali hanno effettuato provocazioni di Stato in tutta l'UE e stanno conducendo in modo indipendente le loro azioni o sono sotto il controllo dei loro Stati e lavorano per conto degli stessi presidenti e ministri a cui noi dobbiamo giustificare la difesa del nostro paese e a cui giuriamo che l'UE è la nostra integrazione è sacra. I servizi occidentali stanno progettando di demolire e indebolire la Serbia e lo stanno facendo secondo gli ordini dei loro leader politici legalmente eletti, non so cosa non ci sia chiaro e non so quando inizieremo ad agire in conformità con ciò che sappiamo….”.

Alla domanda se egli fosse d'accordo con le valutazioni che la rivoluzione colorata è stata anche favorita dal governo, Vulin ha detto che nel 2012 c'è stato un cambio di governo, ma che i detentori dell'ideologia DOS, al servizio dei potentati occidentali, sono rimasti nel sistema statale. “…È vero che erano umili, obbedienti, amichevoli e pronti a sopportare con serenità ogni sconfitta. Hanno lusingato nuovi ministri e direttori, con condiscendenza per i loro capi licenziati. I nuovi governanti erano allietati dal loro servilismo, rimasero impressionati dagli ex governanti, era bello che fossero amati da coloro che li odiavano fino a ieri e nello stesso tempo credevano che la vita precedente dei loro nuovi servi, fosse stato solo uno strano errore, un episodio dopo il quale videro la luce e divennero sinceri sostenitori del presidente Vu?i?. Il nuovo governo ha sottovalutato l'influenza della politica culturale ed educativa sulla vita della società serba e ha lasciato negligentemente la cultura e l'istruzione sotto il controllo delle stesse persone o degli stessi eredi concettuali e persino familiari, di coloro che avevano governato la Serbia fino al 2012. Si poteva vedere chi sedeva e chi è ancora seduto, in commissioni governative che condividono soldi e business…dei serbi…”.

Circa i BRICS, il Presidente del Movimento socialista, Vulin così si è espresso: “…I BRICS sono un'enorme opportunità di sviluppo per la quale non dobbiamo nemmeno rinunciare alla continuazione del nostro percorso europeo molto improprio, se vogliamo rimanere serbi e decidere da soli, allora non c'è altro modo che avvicinarsi a chi non ha alcun interesse strategico contrario a noi. Dopo di me, nessuno nel governo è responsabile delle relazioni con i BRICS, e qualcosa mi dice che non sarebbe facile trovare un volontario per questo posto. Stiamo approvando leggi, apriamo il mercato, ci giustifichiamo quando votiamo secondo la nostra coscienza, imponiamo sanzioni alla Bielorussia, a un paese che non ci ha mai causato la minima ingiustizia, subiamo pressioni perchè non imponiamo sanzioni alla Russia o perchè abbiamo ottime relazioni con la Cina…L'alternativa dell'UE sono i BRICS e il denaro proveniente da est, Belt and Road, non più soldi dall'UE,che hanno i loro problemi. Non dimentichiamo che i membri dell’UE si sono impegnati con gli Stati Uniti che aumenteranno il livello delle loro spese militari al cinque per cento del loro PIL…”, ha detto Vulin.

Da Vecernje Novosti   - A cura di Enrico Vigna, portavoce ForumBelgradoItalia

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Premio Nobel per l'Economia o per il Nichilismo? di Giuseppe Masala Premio Nobel per l'Economia o per il Nichilismo?

Premio Nobel per l'Economia o per il Nichilismo?

“L’operazione della Resistenza una risposta all’occupazione” di Michelangelo Severgnini “L’operazione della Resistenza una risposta all’occupazione”

“L’operazione della Resistenza una risposta all’occupazione”

Dal concetto alla pratica: la Cina e lo sviluppo globale delle donne   Una finestra aperta Dal concetto alla pratica: la Cina e lo sviluppo globale delle donne

Dal concetto alla pratica: la Cina e lo sviluppo globale delle donne

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo di Francesco Erspamer  Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Giorgia Meloni e il "weekend lungo" di Paolo Desogus Giorgia Meloni e il "weekend lungo"

Giorgia Meloni e il "weekend lungo"

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000 di Alessandro Mariani Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Svelato il piano per reclutare mercenari stranieri per Kiev di Marinella Mondaini Svelato il piano per reclutare mercenari stranieri per Kiev

Svelato il piano per reclutare mercenari stranieri per Kiev

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

 Italia, povertà da record di Michele Blanco  Italia, povertà da record

Italia, povertà da record

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti