Yanis Varoufakis sul Guardian: "Schauble mi disse: Yanis, tu devi capire che nessun paese è sovrano oggi. Specialmente uno piccolo e in bancarotta come il tuo”

Yanis Varoufakis sul Guardian: "Schauble mi disse: Yanis, tu devi capire che nessun paese è sovrano oggi. Specialmente uno piccolo e in bancarotta come il tuo”

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In un suo lungo articolo amarcord, YanisVaroufakis, ex ministro delle finanze greco sul Guardian ricorda dei primi incontri con la Troika:
 
“Una settimana dopo il nostro primo incontro bilaterale a Berlino, Schäuble ed io ci siamo incontrati nel tavolo rettangolare dell'Eurogruppo, l'organo decisionale della zona euro, insieme a tutti gli altri ministri delle finanze della zona euro, più rappresentanti della Troika – la BCE, la Commissione europea e il Fondo Monetario Internazionale. Dopo che ho recitato il nostro impegno per una rinegoziazione sostanziale del cosiddetto  “programma economico greco”, che aveva le impronte della Troika su tutti, Schäuble mi ha scioccato con una replica che dovrebbe far rabbrividire ogni democratico: “Le elezioni non possono cambiare un programma economico di uno stato membro!”, ha dichiarato categoricamente. 
 
Durante una pausa, ricorda ancora Varoufakis:

“Yanis, tu devi capire che nessun paese è sovrano oggi. Specialmente uno piccolo e in bancarotta come il tuo”.
 
Sincero il ministro delle finanze tedesco, del resto lo è sempre stato. Sono parole che dovrebbero far rabbrividire ogni europeo, è vero, ma questo se solo la stampa libera lo filtrasse all'opinione pubblica.
 
Varoufakis conclude l'articolo poi in questo modo:
 
“L'autorità politica è il cemento che tiene la legislazione insieme, e la sovranità il corpo politico che genera la legislazione nelle sue fondamenta. Dire no a Schäuble e la troika era una difesa al nostro primordiale diritto di sovranità. Non solo come greci ma come europei”.
 
Il problema è che da quando Varoufakis non è più ministro ha di fatto detto si a Schäuble nel momento in cui ha creato un Movimento transeuropeo senza capo né coda che non mira a entrare nelle istituzioni nazionali, ma fare pressione dall'esterno per “democratizzare” l'Europa. Il suo nome è Diem 25 e ve ne abbiamo parlato già qui. Secondo voi chi ha sentito quelle parole del ministro delle finanze tedesco di persona quando era alla guida del ministero più importante del suo paese è si è sentito impotente, può realmente pensare di democratizzare l'Europa dall'esterno? E' credibile? Ha ancora senso chiederlo?
Non esiste un'altra Europa possibile, l'Europa è quella di Schauble e Draghi. Non esiste un'Europa da democratizzare. Il regime di Berlino Bruxelles e Francoforte non tratta sul suo assolutismo, non esiste alcun tavolo negoziale e il concetto di sovranità e democrazia è esattamente quella che Schäuble ha chiarito bene al povero Varoufakis.
 
Non esiste, infine, un'Europa dei popoli. La sovranità delle popolazioni non va rivendicata, non bisogna chiederla, va pretesa. L'unica cosa certa è che la strada non è un Movimento come Diem 25, che dimostra come Varoufakis non riesce proprio a staccarsi dal momento in cui Schauble umiliava lui e tutta la Grecia, in una sindrome di Stoccolma con l'Europa che lo perseguita come la pena del contrappasso peggiore del più infernale dei gironi danteschi.

La REDAZIONE

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