Alessandro Barbero - Il nostro paese non è in guerra
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di Alessandro Barbero*
Il nostro paese non è in guerra, e non ha nessun nemico che lo minacci o che possa invaderlo. L'Unione Europea e la NATO non sono in guerra, e non sono minacciate da nessuno, al di là del fatto che la NATO rappresenta la più poderosa forza militare mai esistita nella storia dell'umanità, ed è essa stessa percepita come una minaccia da molti altri paesi del mondo. In questo contesto, in cui l'Italia e l'Europa potrebbero vivere pacificamente e investire le loro risorse nel benessere dei loro cittadini, in sanità, istruzione e ricerca, è inspiegabile e spaventoso che la politica e l'informazione vogliano creare un clima di isteria bellicista convincendo la gente che siamo minacciati, anzi secondo un'altra narrazione che siamo già in guerra – o forse è fin troppo spiegabile, se pensiamo agli enormi profitti che una politica di riarmo e di guerra può produrre per l'industria bellica.
Di questo clima isterico fanno parte la costruzione di un nemico e la censura strisciante per cui, dimenticando che la libertà di parola e di opinione sono l'essenza di quella democrazia che si pretende di difendere, impunemente si censurano opinioni, si silenziano voci e si impediscono dibattiti – ma in certi paesi dell'Unione già si annullano elezioni e si vietano candidature – col pretesto che sarebbero al servizio del nemico.
Che censure del genere si verifichino in una città democratica come Torino è un motivo più che sufficiente per manifestare davanti al Palazzo di Città, e per chiedere a una giunta formata dal partito che si chiama Democratico di prendere una posizione nei confronti di questo slittamento inquietante verso la morte della democrazia.
*Testo pubblicato sull'account Facebook del Prof. Angelo d'Orsi

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