Argentina: governo costretto ad ammettere che i lavoratori perderanno ulteriore potere d'acquisto
I prezzi aumenteranno di oltre il 15%, pertanto l’inflazione supererà il tetto paritario imposto dal governo Macri
Non è un bel periodo per il popolo argentino. A causa delle ottuse politiche neoliberiste implementate dal governo Macri, Buenos Aires sta velocemente ripiombando nel baratro in cui era sprofondata all’inizio del nuovo millennio.
Dopo la stipula di un accordo da 50 miliardi di dollari con il Fondo Monetario Internazionale che comporterà l’adozione di ulteriori politiche di austerità, quindi lacrime e sangue per i lavoratori e il popolo in generale, le previsioni sono ancora negative.
Il nuovo ministro della Produzione argentino Dante Sica, infatti, in occasione di un incontro con uomini d’affari ha dovuto ammettere che i lavoratori perderanno ulteriore potere d’acquisto nel terzo trimestre di quest’anno.
I prezzi aumenteranno di oltre il 15%, pertanto l’inflazione supererà il tetto paritario imposto dal governo Macri.
Questo accade in un Argentina già segnata da licenziamenti di massa, aumento delle tariffe di beni essenziali come gas ed elettricità, repressione crescente della protesta sociale.
«Il neoliberismo è la strada che conduce all’inferno», affermava il Comandante Hugo Chavez, l’Argentina neoliberista di Mauricio Macri lo conferma in pieno.