Attacco di Israele a Doha. La prima posizione ufficiale del Qatar
di Francesco Fustaneo
L'attacco, avvenuto durante un incontro per discutere la proposta di cessate il fuoco di Trump, inasprisce ulteriormente le tensioni regionali e allontana ulteriormente le già labili speranze di imbastire reali negoziati
Non accenna a cessare l’escalation innestata dalla parte israeliana che oramai non sembra conoscere più confini né limiti. Dopo l’attacco a Sana'a e l’uccisione del primo ministro yemenita, a questo giro le forze israeliane hanno annunciato di aver colpito con un raid aereo l’alta leadership del Movimento di Resistenza Islamico (Hamas) nel cuore della capitale qatarina, Doha. L’attacco, secondo fonti dell’emittente Al Jazeera, ha preso di mira direttamente la delegazione negoziale di Hamas mentre era impegnata in un incontro per discutere la proposta di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza avanzata dall’allora presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
In una nota ufficiale, le Forze di Difesa Israeliane (IDF) e il servizio di sicurezza interna Shin Bet hanno dichiarato di aver "preso di mira con precisione la leadership di Hamas", agendo tramite l'aeronautica militare. Fonti citate dal canale israeliano Channel 14 hanno dapprima identificato tra gli obiettivi due figure di spicco: Khalil al-Hayya, capo negoziatore e leader dell'ufficio politico a Gaza, e Zaher Jabarin (o al-Jabarin), leader di Hamas in Cisgiordania e membro dell'ufficio politico. Alcuni media arabi, tra cui Al Arabiya, hanno riferito che alla riunione fosse presente anche l’ex leader supremo di Hamas, Khaled Meshaal.
Secondo gli ultimi aggiornamenti forniti da Al Jaazera
una fonte importante di Hamas avrebbe però dichiarato che “la delegazione della leadership del movimento, guidata da Khalil al- Hayya sarebbe sopravvissuta al tentativo di assassinio israeliano”.
La reazione del Qatar non si è fatta attendere: il ministero degli Esteri di Doha ha condannato fermamente quello che ha definito un "attacco sconsiderato" e una "flagrante violazione di tutte le leggi e norme internazionali". In un comunicato, il governo qatarino ha sottolineato che l'azione israeliana rappresenta "una grave minaccia alla sicurezza e all'incolumità dei qatarioti e dei residenti del Qatar", avvertendo di non tollerare "questa comportamento sconsiderato e la continua manomissione della sicurezza della regione" da parte di Israele.
Il Qatar ha ospitato dal 2012 l’ex leader di Hamas, Khaled Meshaal e nel corso degli anni ha offerto rifugio ad altri importanti membri della leadership di Hamas. Tra questi figurano Saleh al-Arouri, fondatore dell'ala militare del movimento, e Husam Badran. Inoltre, Doha è col tempo diventato il maggior contributore finanziario per la Striscia di Gaza,
L'attacco israeliano in territorio qatarino, peraltro un alleato strategico degli Stati Uniti nella regione, il che induce a pensare che ci sia stato il placet di Washington, alza ulteriormente la soglia della tensione e rischia di far saltare del tutto i già fragili canali di mediazione. Colpire una delegazione negoziale durante discussioni su una tregua rappresenta rischia di minare qualsiasi residua fiducia nel processo diplomatico, aprendo la porte a una ulteriore fase di imprevedibile instabilità.