Che ci fa il sindaco PD di Siena sul sidecar nazista?

Che ci fa il sindaco PD di Siena sul sidecar nazista?

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Dal pieno sostegno ai neo-nazisti ucraini che hanno preso il potere con il golpe del 2014, ai nuovi Pinochet dell'America Latina a cui vengono aperte le porte del Nazareno, tanti sono i casi di derive di estrema destra del PD.

Eppure il partito che si autodefinisce “democratico” riesce ancora a sorprenderci.

Protagonista è Bruno Valentini, il sindaco di quella città che più di tutte testimonia sulla sua pelle il dramma di un’amministrazione PD, Siena. 



Per far arrivare il messaggio che per le prossime primarie personali e di Renzi (di renziano trattasi) è già carico, su Facebook il Valentini scrive:



Bruno Valentini si fa ritrarre con un sidecar con simbolo runico della SS-Panzer-Division ‘Das Reich‘ e del Battaglione nazista ucraino "Azov".

Alle persone che sotto il suo post commentano indignati, Valentini precisa ancora più incredibilmente: “Direi che questo dibattito (e queste liti a distanza) è durato anche troppo. Quando ho visto quel sidecar sono rimasto stupito dall'accuratezza della ricostruzione, senza collegare quei simboli a nessun esercito in particolare. Mi sembravano addiritturi americani”.

Il simbolo in effetti lascia molto spazio alla fantasia. Ma per il sindaco del Partito che non si è accorto del buco di bilancio del Montepaschi Siena, possiamo comprendere la difficoltà.

Una reazione c’è stata sulla stampa senese sull’accaudto, non arrivando però abbastanza incredibilmente a quella nazionale. Dal Corriere di Siena, che cerca anche in modo imbarazzato e imbarazzante di minimizzare l’accaduto come una boutade di un allegrotto sprovveduto, apprendiamo poi che la persona accanto al sindaco è tal Andrea Chesi. Il Corriere di Siene lo descrive: “appassionato collezionista”. Una rapidissima ricerca ci mostra che si tratta anche qualcosa di più: ex candidato di AN provinciale, che su Facebook ama iscriversi a gruppi che inneggiano al “Ventennio fascista” e alla figura di Benito Mussolini.

Questo dalla sua pagina Facebook:




Il sindaco Valentini sul Chesi scrive: “Nel caso in oggetto, conosco solo di vista il conducente-collezionista. Se ho capito quello che si scrive di lui, non abbiamo certo le medesime opinioni, ma non ce lo vedo come pericoloso estremista o sovversivo.” 

Non dovendo certo ricordare al sindaco cosa siano state le SS, è utile rinfrescare la memoria sul Battaglione Azov di nazisti ucraini:





Il battaglione Azov è responsabile di indicibili crimini contro l’umanità e di guerra nelle regioni orientali dell’Ucraina. Crimini che proseguono anche in queste ore. Valentini, indirettamente o meno, ha con quella foto solo testimoniato una vicinanza politica che nei fatti è iniziata dal colpo di stato del febbraio 2014.

La Redazione

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