Facebook e le fake news. Ma le pagine che rilanciano le bufale per giustificare le "guerre umanitarie"?
Facebook ha chiuso 23 pagine italiane che contavano oltre 2,46 milioni di follower che “condividevano informazioni false e contenuti divisivi contro i migranti, antivaccini e antisemiti: tra queste, oltre la metà era a sostegno di Lega o M5S”. Lo annunciano oggi, trionfanti, tutti i media mainstream.
Dopo la graticola subita da Mark Zuckerberg (sulla quale, qualche giorno fa, ci eravamo soffermati) si direbbe, quindi, essersi rivelata vincente l’ultima mossa del New York Times (e degli altri “poteri forti”): scatenargli contro le dichiarazioni dei suo ex socio Chris Hughes e le conseguenti minacce di smembrare la sua società rovinandolo finanziariamente.
Non è rimasto, quindi, a Facebook che subire l’ultimatum pubblicando il perché della sua “decisione”: “La decisione è arrivata dopo un'accurata indagine della ong Avaaz, che si occupa di diritti umani e campagne ambientali. Ringraziamo Avaaz per aver condiviso le ricerche affinché potessimo indagare. Siamo impegnati nel proteggere l'integrità delle elezioni nell'Ue e in tutto il mondo.”
Avaaz? Di questa organizzazione legata a Soros ce ne eravamo già occupati ed impossibile qui anche il solo elencare le fake-news (ad esempio, quelle contro la Siria) che ha creato in questi anni (tutte diligentemente diffuse da Facebook). Avaaz che, non paga di ciò, è salita in cattedra scatenando campagne mondiali contro le “notizie false”. L’ultima tra queste basata su una foto (diffusa non si sa da chi su Internet e che sarebbe stata scattata, non in Francia, ma in Spagna) che pretenderebbe di attestare che i pestaggi della polizia francese contro i Gilets Jaunes, documentati su Internet, sarebbero dei falsi. E dire che questi pestaggi ce li hanno mostrati anche i telegiornali. Magari, chiuderanno anche questi.
Noi intanto vi rimostriamo l'ultima tra le migliaia nelle ultime 26 settimane, barbarie della polizia di Macron contro due Gilet gialli sulla sedia a rotelle.
Il tutto sempre in fiduciosa attesa che Facebook inizi a monitorare quelle centinaia di pagine, a partire da Repubblica, che da anni vi hanno inondato di fake news su Jugoslavia, Afghanistan, Iraq, Libia, Siria, Ucraina, Venezuela - da ultimo quella clamorosa "Maudro brucia i camion umanitari" che serviva a giustificare l'ennesimo crimine internazionale. Fake news che come ben sapete hanno contribuito alla distruzione di stati sovrani, con milioni tra morti e profughi sulla coscienza.
Francesco Santoianni