'Gli sponsor del terrorismo non possono parlare di diritti umani in Siria'
Il rappresentante permanente della Siria presso le Nazioni Unite ha ricordato, ieri, che gli sponsor del terrorismo non hanno il diritto di emanare risoluzioni contro i diritti umani.
All'inizio di questa settimana, il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite (UNHRC) ha esaminato una bozza di risoluzione presentata dal Regno Unito, a nome di un gruppo che include Turchia, Israele, Qatar, Germania, Francia e Stati Uniti, sui diritti umani situazione in Siria.
In questo senso, l'inviato siriano alle Nazioni Unite (ONU) a Ginevra, Husam al-Din Ala, ha condannato tale risoluzione e ha sottolineato che detto progetto ignora gli sforzi compiuti dal governo siriano e dai responsabili della protezione dei suoi cittadiniin base alle leggi nazionali e internazionali.
Allo stesso modo, ha ribadito che i paesi che occupano parti del territorio e impongono misure unilaterali e coercitive al popolo siriano equivalenti a crimini contro l'umanità, non hanno la legittimità morale o politica per presentare risoluzioni sulla situazione dei diritti umani nella Repubblica araba siriana.
Il diplomatico ha anche ricordato che la suddetta risoluzione anti-siriana mostra ancora una volta la determinazione del Regno Unito e di altre nazioni a politicizzare il lavoro del Consiglio per i diritti umani e dei suoi meccanismi per agire contro la Carta delle Nazioni Unite e i principi di imparzialità e oggettività.