Il governo dell'Uruguay denuncia ingerenze USA in vista delle prossime elezioni di ottobre

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Il governo dell'Uruguay denuncia ingerenze USA in vista delle prossime elezioni di ottobre

 

Gli Stati Uniti e le indebite ingerenze negli affari dei paesi sudamericani. Questo binomio si conferma purtroppo inscindibile. 

 

Il governo uruguaiano accusa gli Stati Uniti di interferire nella campagna elettorale in vista delle elezioni presidenziali di ottobre in programma nel paese. 

 

«Ho detto che gli Stati Uniti si stavano intromettendo (...) nella campagna elettorale uruguaiana», ha dichiratao il ministro degli Esteri uruguaiano Rodolfo Nin Novoa durante un'intervista con una radio locale.

 

Gli Stati Uniti tra l’altro questa volta hanno deciso di intervenire in un modo alquanto singolare. Le dichiarazioni del diplomatico del paese sudamericano, arrivano infatti, in riferimento alla comunicazione del governo degli Stati Uniti, pubblicata venerdì, in viene messa in dubbio la sicurezza in Uruguay e avvisa i suoi cittadini di non viaggiare nel paese a causa dell'aumento del crimine.

 

Il documento segnala inoltre che "i crimini violenti, come omicidi, rapine a mano armata, furti e furti di veicoli, che di verificano in Uruguay" possono mettere in pericolo la vita dei cittadini statunitensi che decidessero di recarsi nel paese.

 

A questo proposito, il ministro degli Esteri uruguaiano ha sottolineato che l'avvertimento di Washington ai suoi cittadini sul paese sudamericano "è come guardare la pagliuzza nell'occhio straniero e non la trave nel proprio”. 

 

"Gli Stati Uniti hanno un tasso di omicidi di 25 abitanti per 100.000" mentre "in Uruguay ne abbiamo la metà", ha sottolineato Rodolfo Nin Novoa.

 

Il governo di Montevideo da parte sua ha ha lanciato un allarme ai suoi cittadini affinché non viaggino negli Stati Uniti per la "crescente violenza indiscriminata" e "per i crimini d'odio" che sono radicati nel "razzismo e discriminazione".

 

Come purtroppo conferma la recente sparatoria in un centro commerciale di El Paso, nello Stato del Texas (USA), che ha provocato almeno 20 morti e 26 feriti e forti reazioni internazionali.

 

Secondo l'ultimo bilancio raccolto dall'organizzazione Gun Violence Archive (GVA), dal gennaio dell'anno in corso, ci sono stati 32 983 incidenti relativi a armi da fuoco negli Stati Uniti che hanno causato 8708 morti.

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