Il Paese delle case sfitte tra speculazione e rendita
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di Federico Giusti
Per avere un quadro esaustivo sulle locazioni, come insegna lo storico attivista dei movimenti della casa Massimo Pasquini, bisogna sempre andare alla fonte documentaria primaria ossia all’Agenzia delle entrate presso la quale troveremo i contratti registrati
Ma è altrettanto vero che in Italia come esiste il lavoro nero ci sono anche migliaia di appartamenti affittati senza contratto, sono decisamente meno nel passato ma in alcune aree del paese il fenomeno è tutt'altro che trascurabile.
Lasciamo da parte i numeri che raccontano di lievi aumenti dei canoni di locazione con una crescita inferiore al 2 per cento , numeri ancora bassi e insufficienti a fornire una risposta al bisogno di casa.
Nel frattempo molti Enti locali stanno alienando il loro patrimonio o lo cedono ad aziende partecipate incaricate di gestirlo.
Se un Comune non ha alloggi a disposizione e vende tutto il possibile per fare cassa, difficilmente riuscirà a convincere dei proprietari a locare i loro immobili, se tu ente pubblico non vuoi avere case di proprietà per evitare noie con gli inquilini e costi di manutenzione, sarai nelle condizioni di chiedere a un privato di fare ciò che tu ente pubblico non intendi sostenere? Il patrimonio di edilizia pubblica italiano è vecchio e fatiscente, da 60 anni attendiamo un nuovo piano casa ma per sostenerlo lo Stato dovrebbe prima di tutto trovare le risorse necessarie, magari tassando i grandi capitali, una scelta invisa invece al Governo che persegue la strada della riduzione sistematica delle tasse.
Gli importi degli affitti crescono progressivamente e ormai arrivano a cifre che uno stipendio medio basso, soggetto a feroce erosione del potere di acquisto non può permettersi.
Molti dei morosi sono incolpevoli, nel senso che hanno preso un alloggio in affitto e poi negli anni successivi hanno subito una riduzione oraria contrattuale, un membro del nucleo familiare ha perso il posto di lavoro e si trovano alle prese con una crisi evidente, le entrate sono troppo poche per sostenere il canone locativo specie se stipulato a prezzi di mercato.
E' una situazione diffusa che nel Pisano abbiamo incontrato con capi famiglia che lavoravano nella logistica o nel settore dei servizi e delle pulizie e a fronte di un cambio di appalto hanno perso quelle 300 euro di stipendio che impedisce loro di onorare il pagamento dell'affitto
I contributi comunali poi sono del tutto insufficienti e seguono criteri spesso opinabili
L'emergenza abitativa è un problema reale pur dimenticato dalla classe politica ma ancor più urgenti sono gli interventi manutentivi della edilizia popolare con centinaia di palazzi costruiti oltre 60 anni fa e bisognosi di interventi urgenti per i quali non ci sono soldi.
Appartamenti di edilizia popolare nel pisano attendono da 14 mesi di essere locati dopo la morte dei vecchi inquilini, eppure poche migliaia di euro di interventi, o ricorrere all'auto recupero scalando il pagamento dell'affitto mensile, sarebbero soluzioni rapide per affittare un appartamento in 3 mesi di tempo.
Agenzia delle entrate rileva intanto che i contratti del libero mercato, quelli di durata di anni 4+4 sono sempre più diffusi ma ancor maggiore è il propagarsi dei contratti transitori tra 12 e 36 mesi, in sostanza i contratti a lungo termine sono quelli meno gettonati dai proprietari di casa mentre il contratto transitorio, genericamente riservato a studenti e professionisti, sta andando per la maggiore
La precarietà tipica delle nostre esistenze ormai è anche precarietà locativa con la differenza che i contratti di minore durata rientrano in un disegno strategico per le proprietà degli immobili, decisamente per loro più redditizio.
Non solo siamo impotenti davanti al caro affitti e alla inadeguatezza del patrimonio pubblico di edilizia popolare ma dobbiamo anche guardarci da una miriade di contratti transitori che alla fine fanno lievitare anche i costi di locazione. E intanto nessuna notizia arriva dal Governo che semplicemente ignora le problematiche dell'abitare.

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