Israele all'Eurovision. La protesta della TV belga VRT
di Agata Iacono
VRT, l'emittente pubblica della regione fiamminga del Belgio, ha aderito alla campagna dell’associazione umanitaria internazionale Oxfam. «Voice for Palestine» è stato trasmesso più volte durante la settimana dell’Eurovision.
Il video della campagna, che mira a sensibilizzare la popolazione sulle persecuzioni e gli attacchi contro il popolo palestinese, è stato proiettato quotidianamente dall’inizio delle semifinali fino a ieri, giorno della finale.
In una dichiarazione congiunta rilasciata da ACOD, Oxfam Belgio e il sindacato dei dipendenti di VRT, si legge: «La persecuzione del popolo palestinese e la controversa partecipazione di Israele all’Eurovision Song Contest a Basilea hanno suscitato forti reazioni. ACOD-VRT e Oxfam Belgio hanno unito le forze per amplificare la voce del popolo palestinese, in un momento in cui a Israele viene concesso senza remore di sventolare la sua bandiera sul palcoscenico globale».
Wies Descheemaeker, rappresentante sindacale, ha dichiarato: «Il silenzio non è un’opzione. Noi, in quanto sindacato, stiamo facendo tutto il possibile per farci sentire».
Eva Smets, direttrice di Oxfam Belgio, ha aggiunto: «Questa campagna è più cruciale che mai, alla luce dei recenti sviluppi a Gaza e in Cisgiordania, dell’occupazione israeliana ancora in atto e delle violenze militari. Ci opponiamo alla partecipazione di Israele all’Eurovision Song Contest, come se tutto fosse normale».
La campagna «Voice for Palestine» di Oxfam, che chiede un cessate il fuoco permanente, aiuti umanitari ai civili palestinesi e sanzioni economiche contro Israele, ha finora raccolto oltre 67.000 firme.
L’iniziativa, sostenuta da più di 100 artisti e celebrità belghe, sollecita il governo belga a intervenire in risposta agli attacchi israeliani su Gaza.
Lo scorso anno, VRT interruppe la diretta della finale dell’Eurovision per protestare contro la partecipazione di Israele, trasmettendo un messaggio di condanna delle violazioni dei diritti umani e della libertà di stampa da parte del paese e rilanciando l’appello per un cessate il fuoco.