LA CINA RUBA TECNOLOGIA? SI', COME FECERO GLI USA

8633
LA CINA RUBA TECNOLOGIA? SI', COME FECERO GLI USA



In questi giorni l'amministrazione Trump ha approvato un memorandum che autorizza un'inchiesta sul furto e il trasferimento forzato della tecnologia statunitense da parte della Cina (e non solo). Insomma si prosegue nella guerra "ideologica" che vede in Pechino il consueto giocatore scorretto e nemico della proprietà. Un infido giallo insomma che aspira all'egemonia attraverso il furto e illegalmente.

Ma siamo sicuri che un simile comportamento sia solo recente patrimonio della Cina socialista? Pare proprio di no! Lo racconta su "Foreign Policy" lo storico statunitense Charles R. Morris nell'articolo "Noi eravamo i pirati": nel 19° secolo a rubare tecnologia alla più avanzata Gran Bretagna, soprattutto nell'industria tessile, - utilizzando spie e attirando lavoratori - erano proprio gli emergenti Stati Uniti d'America. Allora le protezioni britanniche sulle proprie innovazioni erano viste dagli Usa come un impedimento neocoloniale al loro diritto allo sviluppo: "Ma gli americani non avevano rispetto per le protezioni delle proprietà intellettuali britanniche. Avevano combattuto per l'indipendenza per sfuggire alle restrizioni economiche soffocanti della Madrepatria. Ai loro occhi, le barriere tecnologiche britanniche erano una misura pseudo-coloniale per costringere gli Stati Uniti a servire come fonte di materie prime e come mercato per i produttori di fascia bassa":

Insomma, oggi con le accuse rivolte a Pechino - che ricorre più alle joint-ventures e alla forza attrattiva del proprio mercato interno - si pretende di mantenere vivo un rapporto di potere "neocoloniale", relegando (con insuccesso ormai) la potenza emergente asiatica a mercato secondario e ad un basso livello nella produzione di valore globale.

Diego Bertozzi

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Premio Nobel per l'Economia o per il Nichilismo? di Giuseppe Masala Premio Nobel per l'Economia o per il Nichilismo?

Premio Nobel per l'Economia o per il Nichilismo?

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo di Francesco Erspamer  Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

Le pagliacciate che alimentano il neocapitalismo

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici di Paolo Desogus La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

La (cinica) ferocia degli atlantisti più fanatici

Nel “bunker” di Maduro di Geraldina Colotti Nel “bunker” di Maduro

Nel “bunker” di Maduro

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000 di Alessandro Mariani Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

Situazione grave (ma non seria) a quota 8000

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

Svelato il piano per reclutare mercenari stranieri per Kiev di Marinella Mondaini Svelato il piano per reclutare mercenari stranieri per Kiev

Svelato il piano per reclutare mercenari stranieri per Kiev

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

 Italia, povertà da record di Michele Blanco  Italia, povertà da record

Italia, povertà da record

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti