Libano. Il bilancio dei bombardamenti di Israele: 3.800 morti (in gran parte civili)
Dopo due mesi di intensi bombardamenti su Beirut e altre aree del Libano, nella serata di martedì, il governo israeliano ha approvato un accordo di tregua mediato dagli Stati Uniti e dalla Francia, destinato a mettere fine a settimane di devastanti attacchi aerei e violenti scontri. Le ultime ore prima della tregua sono state segnate da un’escalation senza precedenti. A Beirut, raid aerei hanno colpito quartieri centrali come Noueiri e Barbour, uccidendo almeno 13 persone e ferendone decine.
L’esercito israeliano ha emesso ordini di evacuazione per diversi distretti della capitale, segnando una prima volta nella guerra. Secondo il piano di tregua, le forze israeliane dovrebbero ritirarsi dal sud del Libano entro 60 giorni, lasciando spazio all’esercito libanese, che si prepara a schierare 5.000 soldati lungo il confine. Hezbollah, dal canto suo, si trasferirà a nord del fiume Litani.
Nonostante l’annuncio del cessate il fuoco, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che la durata della tregua dipenderà dalle azioni di Hezbollah, promettendo una risposta immediata a qualsiasi violazione. Netanyahu ha anche sottolineato l’importanza di concentrare gli sforzi su Gaza e sul contrasto all’Iran. In Libano, il bilancio umano e materiale della guerra è devastante: quasi 3.800 morti, in gran parte civili, e una capitale segnata dalle macerie.
Il primo ministro libanese Najib Mikati ha chiesto un intervento urgente della comunità internazionale per fermare “l’aggressione isterica” di Israele. Mentre il mondo osserva con attenzione, il futuro della regione rimane incerto.
*Tratto dalla newsletter quotidiana de l'AntiDiplomatico dedicata ai nostri abbonati
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