L'India conferma per la prima volta l'abbattimento dei caccia

Il Pakistan avrebbe utilizzato sistemi antiaerei 'made in China', tra cui il HQ-9/P, per abbattere i velivoli indiani

2744
L'India conferma per la prima volta l'abbattimento dei caccia

La notizia dell’abbattimento di alcuni aerei da combattimento indiani durante lo scontro con il Pakistan ha suscitato grande clamore internazionale, non tanto per il numero effettivo di velivoli persi, quanto per le implicazioni strategiche e tecnologiche che derivano da questo evento. In particolare, l’episodio sembra dimostrare come i sistemi d’arma moderni in forza al Pakistan, molti dei quali forniti o ispirati dalla Cina, abbiano raggiunto livelli di sofisticatezza tali da poter neutralizzare anche caccia considerati tra i più avanzati come i Rafale francesi

Per la prima volta, un alto ufficiale indiano ha confermato pubblicamente che alcune unità della forza aerea sono state perse durante gli scontri avvenuti il 7 maggio scorso con il Pakistan. Il capo dello Stato Maggiore della Difesa indiana, generale Anil Chauhan, intervenendo al Forum di Shangri-La a Singapore, ha parlato in termini generali dell’accaduto, definendo “assolutamente errate” le affermazioni pakistane secondo cui sarebbero stati abbattuti sei caccia indiani, tra cui tre Rafale. 

Chauhan, però, non ha specificato quanti velivoli siano effettivamente andati perduti, concentrandosi invece su un aspetto cruciale: le motivazioni alla base dell’abbattimento. “Ciò che conta non è che i jet sono stati abbattuti – ha dichiarato – ma il motivo per cui sono stati abbattuti”. Secondo il generale, l’esercito indiano ha compreso gli errori commessi, li ha corretti e, già due giorni dopo, è stato in grado di rimettere in volo tutti i suoi jet, colpendo obiettivi a lungo raggio. 

Questa ammissione, pur vaga nel dettaglio numerico, rappresenta una svolta nella narrazione ufficiale dell’India, che fino ad ora aveva evitato di commentare direttamente sugli esiti operativi di quell’incidente. La vicenda, tuttavia, mette in luce una questione più ampia: la capacità del Pakistan di abbattere jet altamente sofisticati solleva interrogativi sulla reale efficacia delle difese aeree moderne e sulle tecnologie utilizzate

Molti analisti hanno infatti sottolineato come il sistema missilistico antiaereo impiegato dal Pakistan – il cinese HQ-9/P – possa aver giocato un ruolo chiave nell’abbattimento dei velivoli indiani. Se confermata, questa ipotesi dimostrerebbe come l’arsenale tecnologico cinese sia ormai in grado di competere con i migliori sistemi occidentali, segnando un punto a favore di Pechino nell’ambito della crescente competizione globale per il controllo del settore aerospaziale e della difesa. 

In questo contesto, l’incidente diventa simbolico: non solo per il bilanciamento di potenza regionale tra India e Pakistan, ma anche per il messaggio geopolitico lanciato dagli armamenti made in China. L’efficacia dimostrata in uno scenario reale di conflitto rafforza la credibilità dei sistemi cinesi sui mercati internazionali e testimonia l’avanzamento tecnologico del gigante asiatico nel settore militare. 

Nel frattempo, Chauhan ha anche respinto le dichiarazioni del presidente statunitense secondo cui gli USA avrebbero evitato una guerra nucleare tra i due Paesi, definendole “fuori luogo”. “È assurdo pensare che una parte o l’altra fosse vicina all’utilizzo di armi atomiche”, ha aggiunto, sottolineando come la gestione della crisi sia stata comunque contenuta entro limiti controllabili. 

In ultima analisi, l’episodio ha acceso i riflettori non solo sui rapporti tra India e Pakistan, ma anche sul livello tecnologico raggiunto dagli armamenti cinesi, capaci di incidere decisamente sugli equilibri strategici regionali e globali. Un segnale forte, destinato a non passare inosservato. 

La Redazione de l'AntiDiplomatico

La Redazione de l'AntiDiplomatico

L'AntiDiplomatico è una testata registrata in data 08/09/2015 presso il Tribunale civile di Roma al n° 162/2015 del registro di stampa. Per ogni informazione, richiesta, consiglio e critica: info@lantidiplomatico.it

ATTENZIONE!

Abbiamo poco tempo per reagire alla dittatura degli algoritmi.
La censura imposta a l'AntiDiplomatico lede un tuo diritto fondamentale.
Rivendica una vera informazione pluralista.
Partecipa alla nostra Lunga Marcia.

oppure effettua una donazione

Potrebbe anche interessarti

Un passo indietro di un secolo di Loretta Napoleoni Un passo indietro di un secolo

Un passo indietro di un secolo

Il video di Ocalan: la traduzione completa delle sue parole di Michelangelo Severgnini Il video di Ocalan: la traduzione completa delle sue parole

Il video di Ocalan: la traduzione completa delle sue parole

L'Ue cala il jolly delle "armi chimiche" di Francesco Santoianni L'Ue cala il jolly delle "armi chimiche"

L'Ue cala il jolly delle "armi chimiche"

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione di Raffaella Milandri Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Trump 2025: Nativi Americani e Immigrati sotto Pressione

Le due Italie: chi perde (e chi vince) dai dazi di Trump di Francesco Erspamer  Le due Italie: chi perde (e chi vince) dai dazi di Trump

Le due Italie: chi perde (e chi vince) dai dazi di Trump

Cara Giorgia, ma quale dialogo? di Paolo Desogus Cara Giorgia, ma quale dialogo?

Cara Giorgia, ma quale dialogo?

Marx e l'ecologia Marx e l'ecologia

Marx e l'ecologia

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea? di Gao Jian La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

La Gran Bretagna tornerà nell'Unione Europea?

Resistenza e Sobrietà di Alessandro Mariani Resistenza e Sobrietà

Resistenza e Sobrietà

La scuola sulla pelle dei precari di Marco Bonsanto La scuola sulla pelle dei precari

La scuola sulla pelle dei precari

La cena per l'Ucraina: il vertice della spartizione di Giuseppe Giannini La cena per l'Ucraina: il vertice della spartizione

La cena per l'Ucraina: il vertice della spartizione

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente di Gilberto Trombetta Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Vincolo esterno: la condizione necessaria ma non sufficiente

Una tassa giusta per i miliardari di Michele Blanco Una tassa giusta per i miliardari

Una tassa giusta per i miliardari

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino di Paolo Pioppi Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

Lavrov e le proposte di tregua del regime ucraino

O si e' contro la Nato o si e' sua complice di Giorgio Cremaschi O si e' contro la Nato o si e' sua complice

O si e' contro la Nato o si e' sua complice

Registrati alla nostra newsletter

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti i nostri aggiornamenti