Mattarella, l'Europa e le guerre non dichiarate
Il diritto internazionale secondo la visione dei colonizzatori.
di Giuseppe Giannini
A Cernobbio, luogo in cui si riunisce il gotha mondiale per brindare e decidere, sulla pelle dei sudditi, le politiche economiche, non è tardato ad arrivare il messaggio di saluto del Presidente della Repubblica Mattarella. Quando è tempo di cerimonie, da Sanremo al ricevimento di qualche sportivo, il nostro non fa mancare la sua presenza, tanto meno le dichiarazioni pompose in un mix di retorica e prese di posizione. Al Forum Ambrosetti scopriamo, grazie a Mattarella, che "la UE serve al mondo per ricostruire il diritto internazionale ed il multilateralismo".
Parole condivisibili, peccato che, forse, negli ultimi anni abbiamo vissuto su di un altro pianeta. "L'Europa non ha mai scatenato un conflitto" dice. Sorvoliamo sugli ultimi secoli dell'Europa coloniale, dei nazionalismi e delle guerre mondiali. Concentriamoci, unicamente, sulla involuzione avuta dalla Comunità del Vecchio Continente ridenominata Unione Europea. Ebbene, chi ha speso una vita in politica, in quella DC, partito della nazione, referente della NATO e delle gerarchie ecclesiastiche, essendo stato ministro della difesa del governo D'Alema, che bombardava Belgrado, dovrebbe conoscere la portata di quelle affermazioni. L'Unione Europea è un'appendice militare dell'Alleanza Atlantica che, da difensiva, in competizione con il Patto di Varsavia, all'indomani della caduta del blocco sovietico, invece di sciogliersi ha reso aggressive le sue mire.
Dagli anni novanta del secolo scorso le missioni militari, nella ex Jugoslavia, in Iraq, in Libia, tutt'altro che pacifiche e motivate, hanno visto la complice sudditanza degli Stati europei. Fino all'allargamento ad Est con le basi "strategiche" disseminate un pò dovunque. E la Russia accerchiata e soggetta alle provocazioni dei cambi di governo, o dei colpi di Stato (le rivoluzioni arancioni?) fomentati dall'Occidente.
Il diritto internazionale. Quando sentiamo invocare il rispetto del diritto internazionale dobbiamo sottolineare che l'osservazione delle norme, e delle pronunce dei vari organismi (ad esempio le risoluzioni dell'ONU) dovrebbero valere per tutti. Purtroppo, abbiamo imparato quanto il doppiopesismo serva a mantenere il controllo dell'Occidente e dei suoi alleati su territori (l'Est) ed aree di influenza (il Medio Oriente). Ed è questione che va oltre la NATO. La Russia risulta essere Stato aggressore; Putin criminale di guerra sulla cui testa pesa un mandato di cattura internazionale. Come mai, egregio Mattarella, le stesse pronunce non vengono fatte rispettare quando ci troviamo a trattare (si fa per dire) con Israele, Netanyahu ed i suoi ministri? Lei, è la medesima persona che ha paragonato la guerra russa in Ucraina (l'allargamento e sconfinamento ad Ovest secondo la visione occidentale, ma senza nessuna prova) al regime di conquista del Terzo Reich?
D'altronde, sin dallo scoppio del conflitto, la propaganda dei media mainstream definiva Putin come il nuovo Hitler. Un modus operandi, che ricorda le falsità sull'utilizzo delle armi chimiche nelle guerre inventate da americani ed alleati per giustificare gli interventi bellici. Ecco come viene formato il consenso. La diffusione della paura grazie a guerrafondai al vertice delle istituzioni e che manipolano la comunicazione.
Il multilateralismo. Quando ci sono contendenti economici, politici, militari, la tenuta delle relazioni passa attraverso il dialogo e la diplomazia. Se qualcuno butta benzina sul fuoco, mediante frasi violente o la guerra per procura, come avviene nei territori contesi, vuol dire che dietro la retorica delle dichiarazioni di principio si nasconde, appunto, il disegno imperialista di quell'Occidente abituato a non riconoscere gli altri. Negli ultimi tempi la supremazia americana è messa alla prova dall'esistenza di alleanze tra Paesi, che rappresentano la maggioranza della popolazione sulla Terra, i BRICS, e che cercano vie alternative al dominio statunitense. All'interno di questa competizione i sacrificati siamo noi Paesi europei che, per continuare a reggere il disegno americano, ci stiamo avviando verso il declino. Le conseguenze economiche delle politiche di guerra rischiano di dare il colpo definitivo ai sistemi di Paesi ricchi, ma impoveriti da decenni di austerità.
Adesso l'Europa, unione finanziaria da sempre priva di unità politica, cerca di rifarsi il trucco con le armi, mentre i capi di governo decidono se inviare o meno contingenti al servizio degli ucraini. E' questo il modo di ricostruire il diritto internazionale? O è l'espressione del multilateralismo di cui parla?
Nei decenni passati le discussioni vertevano sulle "missioni militari di pace" o "le guerre umanitarie", ossimori incapaci di nascondere le contraddizioni insite dentro ai disegni imperialistici occidentali. La stessa prassi viene adottata, oggi, per tacere degli interessi dietro al conflitto ucraino.
In Ucraina, al pari dei Territori Palestinesi Occupati, ci sono aziende europee ed americane che fanno affari (e non sono solo quelle delle armi) mentre migliaia di civili innocenti sono sotto le bombe. Quando, all'interno del Nuovo Concetto Strategico della Nato, è possibile leggere che "la federazione russa è la minaccia più importante per la sicurezza degli Alleati e la stabilità euro-atlantica" diventa, allora, evidente come tale dichiarazione costituisca un intento di guerra. Invece, quando è l'ONU a rivolgere raccomandazioni ai governi, e a pretendere il rispetto del diritto internazionale e la salvaguardia dei diritti umani fondamentali, dinnanzi all'escalation genocida di Israele, cosa fanno e dicono i Paesi "democratici" occidentali?
D'altro canto Mattarella ha accolto con tutti gli onori il presidente israeliano Herzog, rinnovando l'impegno contro l'antisemitismo, benissimo, solo che questa affermazione avveniva nel momento stesso della piena offensiva militare. Tutto il mondo ha avuto il modo di conoscere le frasi razziste dell'esecutivo sionista. Così come assiste alle avanzate dell'esercito e dei coloni, e vede trucidare e morire di fame civili inermi.
Quindi, se questo è il concetto, del tutto personale e di parte, di diritto internazionale e multilateralismo, allora, prendere le distanze da Mattarella and company è doveroso.