Myanmar, Washington allegerisce le sanzioni economiche
Il volto e non solo di Myanmar stanno cambiando dopo le elezioni che hanno visto la conquista di seggi da parte del partito di opposizione con l’insediamento della storica leader Aung San Suu Kyi in Parlamento. Gli Stati Uniti danno allora il loro contributo iniziando ad alleggerire le sanzioni economiche verso un paese che per molti anni è stato dominato da una tra le più feroci dittature dell’Estremo Oriente.
Se recentemente Washington aveva diminuito la rigidità delle sanzioni per permettere il lavoro di Ong straniere nel paese impoverito e schiacciato da un governo corrotto, ora l’amministrazione Obama segue l’esempio di Europa e Australia proprio percorrendo la strada della eliminazione totali di sanzione economiche all’indirizzo di Rangoon. L’elezioni presidenziali che hanno visto vincere U Then Shein hanno dato l’inizio al cambiamento. Lo sguardo dell’Occidente non si può chiaramente dirsi disinteressato nei confronti delle vicende di Myanamar dal momento che molte aziende europee e gli americano non vogliono essere da meno desiderano entrare in un nuovo mercato come quello birmano, vergine per molti aspetti dopo anni di chiusura al mondo. Il cambio politico che sta avvenendo a Rangoon è storico e in tal modo anche le relazioni diplomatiche vanno normalizzandosi e con ciò tutto quello che ne consegue. Nonostante tutto Washington e l’Europa monitorano con attenzione tutto ciò che avvenga in una zona come quella della penisola coreana dove tutto è molto delicato e così in questo momento è giusto avvertire prima di agire come è stato con il caso di un possibile traffico illecito di armi tra Rangoon e Pyongyang.