Navi da guerra tedesche nello Stretto di Taiwan: un nuovo capitolo nelle relazioni Germania-Cina

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Navi da guerra tedesche nello Stretto di Taiwan: un nuovo capitolo nelle relazioni Germania-Cina

L’annunciata decisione della Germania di far transitare due navi da guerra attraverso lo Stretto di Taiwan segna una mossa significativa nella geopolitica internazionale e potrebbe avere profonde implicazioni nei rapporti tra Berlino e Pechino. Secondo recenti articoli apparsi sui media tedeschi, le due navi della marina tedesca, la Baden-Wurtemberg e la Frankfurt am Main, attraverseranno lo stretto a metà settembre, sfidando le proteste della Cina.

Subordinazione all'Occidente

Questo transito, se confermato, rappresenterebbe la prima volta in 22 anni che la Germania invia navi da guerra attraverso lo Stretto di Taiwan, una mossa che molti analisti interpretano come un segno di ulteriore subordinazione alla politica aggressiva degli Stati Uniti e della NATO nella regione indo-pacifica. Questa operazione si inserisce in un contesto di crescente tensione tra Cina e Occidente, con Pechino che considera a ragion veduta Taiwan e lo stretto come parte integrante del proprio territorio sovrano.

Secondo quanto riferito dalla rivista tedesca Der Spiegel, la Germania non informerà ufficialmente la Cina del passaggio delle sue navi, per sottolineare che Berlino considera questo transito un normale esercizio di "libertà di navigazione". Questa decisione è figlia della politica tedesca di maggiore coinvolgimento nella regione dell'Indo-Pacifico e riflette anche la volontà della Germania di allinearsi più strettamente agli Stati Uniti, soprattutto in un periodo in cui Washington cerca di contrastare l'ascesa cinese. Una politica che però potrebbe essere gravida di conseguenze negative per la Germania che evidentemente non ha tratto nessuna lezione dalla vicenda ucraina, dove per seguire i diktat di Washington ha applicato politiche masochistiche, come dimostra la recessione in cui langue l'ex locomotiva d'Europa.

La reazione della Cina

La Cina ha risposto in modo deciso alla possibilità di tale transito, ribadendo che la questione di Taiwan è un affare interno e che qualsiasi minaccia alla sua sovranità territoriale, sotto il pretesto della "libertà di navigazione", è inaccettabile. Il portavoce del Ministero degli Esteri cinese ha dichiarato che Pechino si oppone fermamente a tali gesti, che considera una provocazione.

Il passaggio di navi da guerra attraverso lo Stretto di Taiwan, una via di navigazione strategica, è sempre stato una questione sensibile per la Cina. Pechino rivendica il controllo esclusivo sullo stretto e considera ogni presenza militare straniera come una violazione della sua sovranità.

Un cambiamento nella politica tedesca

Nel 2021, la marina tedesca evitò di attraversare lo stretto, una decisione che fu ampiamente criticata da alcuni circoli politici filo-statunitensi come un segno di debolezza nei confronti di Pechino. Questa volta, Berlino sembra aver cambiato rotta, probabilmente spinta dalle crescenti pressioni internazionali e dalla sua volontà di dimostrare un impegno più forte nella regione indo-pacifica.

La decisione della Germania di procedere con il transito, nonostante le riserve iniziali, indica un chiaro segnale di subordinazione alle politiche statunitensi e NATO nella regione. A luglio 2023, la NATO ha infatti espresso l’intenzione di aumentare la propria presenza nell'Indo-Pacifico, riconoscendo l'importanza strategica di questa regione per la sicurezza euro-atlantica. La Germania, come membro di spicco dell'alleanza, sembra voler dimostrare il suo impegno a sostenere questa strategia, anche a costo di peggiorare le sue relazioni con la Cina.

Conseguenze geopolitiche

Questo transito potrebbe influenzare profondamente i rapporti tra Berlino e Pechino, gettando un’ombra su anni di cooperazione economica e diplomatica. La Germania, che è uno dei maggiori partner commerciali della Cina in Europa, rischia di trovarsi in una posizione difficile, dovendo bilanciare i propri interessi economici con la necessità di sostenere gli alleati occidentali nelle loro politiche di contenimento della Cina.

Inoltre, l'invio di navi tedesche attraverso lo Stretto di Taiwan non riguarda solo la Germania, ma riflette una tendenza più ampia da parte dei Paesi occidentali a rafforzare la loro presenza militare nell'Indo-Pacifico. Recentemente, navi degli Stati Uniti e del Canada hanno attraversato lo stretto, e la Cina ha risposto organizzando forze navali e aeree per monitorare da vicino le imbarcazioni straniere.

La Redazione de l'AntiDiplomatico

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