Nord Stream: l'ambasciatore russo a Copenaghen chiede perché la Danimarca non vuole indagare con la Russia

Nord Stream: l'ambasciatore russo a Copenaghen chiede perché la Danimarca non vuole indagare con la Russia

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E’ ormai trascorso un anno dall’attacco terroristico che ha messo fuori uso i gasdotti Nord Stream, infrastruttura cruciale in primis per la Germania, ma anche per l’intera Europa. Eppure non abbiamo ancora una verità ufficiale su quanto accaduto nel settembre del 2022. I paesi europei ‘indagano’ in modo sciatto, quasi controvoglia, mentre la Russia viene volutamente tenuta fuori dalle ‘indagini’. 

Tra i paesi coinvolti c’è la Danimarca, la quale potrebbe temere che, nel caso di un'indagine congiunta sugli attacchi ai gasdotti Nord Stream, la Russia scopra le circostanze che potrebbero danneggiare la cooperazione tra Danimarca e Stati Uniti o le forniture di armi danesi all'Ucraina, ha dichiarato a Sputnik l'ambasciatore russo nel paese nordico Vladimir Barbin.

L'ambasciatore ha osservato che non c'è ancora cooperazione nelle indagini sulle esplosioni dei gasdotti tra Danimarca e Russia. Barbin ha aggiunto che l'ufficio del procuratore danese spiega la riluttanza a interagire con la parte russa con il fatto che soddisfare le richieste di assistenza legale della Russia "potrebbe mettere a rischio la sicurezza nazionale della Danimarca".

"Nel contesto delle varie e contraddittorie versioni discusse dai media sui possibili organizzatori del sabotaggio, questa motivazione solleva molte domande. Questa posizione della procura danese esprime forse il timore di Copenaghen che la parte russa possa scoprire qualcosa che crei rischi per la cooperazione della Danimarca con gli Stati Uniti nella sfera della sicurezza o per la fornitura di armi all'Ucraina? Forse è questa la ragione della totale segretezza delle indagini sull'attacco terroristico alle infrastrutture energetiche paneuropee avvenuto un anno fa?”, ha affermato Barbin.

I gasdotti Nord Stream, costruiti per trasportare gas sotto il Mar Baltico dalla Russia alla Germania, sono stati colpiti da esplosioni nel settembre 2022. L'operatore del gasdotto, Nord Stream AG, ha dichiarato che il danno è senza precedenti e che è impossibile stimare i tempi di riparazione.

Danimarca, Germania e Norvegia hanno escluso la Russia dalle loro indagini sull'attacco, spingendo così Mosca a lanciare la propria indagine con l'accusa di terrorismo internazionale.

Non sono ancora stati resi noti i risultati ufficiali delle indagini, ma il giornalista investigativo statunitense Seymour Hersh, vincitore del premio Pulitzer, ha pubblicato nel febbraio 2023 un rapporto in cui sostiene che le esplosioni sono state organizzate dagli Stati Uniti con il sostegno della Norvegia. Washington ha negato qualsiasi coinvolgimento nell'incidente.

A metà luglio, i media hanno riferito che i servizi segreti militari olandesi avevano informato la CIA dei piani dell'Ucraina per sabotare i gasdotti Nord Stream mesi ben prima che si verificasse l’attacco.

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